Riconoscimento dello stato palestinese, il Governo approva due diverse mozioni. Israele approva: “La soluzione potrà essere raggiunta soltanto attraverso i negoziati”
Il parlamento ha votato per impegnare il governo a favorire il riconoscimento dello Stato della Palestina. L’Aula della Camera ha approvato a larga maggioranza due mozioni: una presentata dal Partito democratico, dal Psi e da Per l’Italia, l’altra da Area popolare e Scelta civica.
Il contenuto delle due mozioni
La mozione del Pd e Ppi, votata con 300 voti favorevoli, 40 contrari (59 astenuti), impegna il governo a sostenere l’obiettivo della costituzione dello Stato palestinese. Via libera anche alla mozione Ap-Sc, con 237 sì, 84 no e 64 astenuti, che punta alla ripresa del dialogo tra Palestina e Israele e alla cessazione della violenza, quale condizione per il riconoscimento dello Stato della Palestina. Sono state respinte le mozioni presentate dalle opposizioni.
Israele: «Non è riconoscimento»
«Accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace», si legge in un comunicato dell’ambasciata israeliana a Roma. «Così come scritto all’inizio della mozione: “La soluzione potrà essere raggiunta soltanto attraverso i negoziati”. Tutti i governi d’Israele, a partire dagli accordi di Oslo – sottolinea in un comunicato l’ambasciata israeliana a Roma – hanno accettato e fatto propria l’idea di due stati per due popoli». «Dopo le elezioni e la formazione di un nuovo governo in Israele a marzo, è necessario che i palestinesi decidano di tornare al tavolo delle trattative senza precondizioni, per portare avanti la pace e la sicurezza fra i due popoli», conclude la nota
Gentiloni: «Governo favorevole alla Palestina»
L’esecutivo, aveva detto prima delle votazioni il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, valuta con favore «l’impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti. C’è il diritto dei palestinesi a un loro stato – aveva sottolineato – e il diritto dello stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne esistenza».
Sel vota con la maggioranza
Soddisfatto anche il Pd, che con Roberto Speranza, capogruppo e firmatario della mozione, dice: «Oggi è un bel giorno per il Parlamento». La proposta è stata appoggiata anche da Sel: si tratta, afferma Arturo Scotto «di un importante contributo per superare lo stallo del negoziato e favorire il processo di pace». «Il voto di Sel è un segnale positivo, speriamo che ci sia la stessa disponibilità da parte di Renzi sulle riforme», commenta il bersaniano D’Attorre.
No delle opposizioni
Contraria Forza Italia. «Il Governo – sostiene Daniele Capezzone – deve evitare di compiere atti e gesti simbolici che possano rappresentare forme di riconoscimento, o portare ad una accelerazione di qualsiasi processo di riconoscimento, di uno Stato palestinese al di fuori del negoziato diretto e di un accordo di pace complessivo tra le parti. E deve soprattutto evitare di compiere qualsiasi atto e gesto simbolico di legittimazione di organizzazioni terroristiche islamiche, Hamas compresa. Tutti ricordino che Israele è l’unica democrazia di quell’area». Duro il giudizio della Lega, che ha accusato il governo di «inconsistenza totale»: «Israele è rimasto l’ultimo baluardo democratico in medio oriente – sottolinea Gianluca Pini – Ammettere che è possibile arrivare al riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina senza accordi preventivi con Israele è un rischioso azzardo».
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