Mosca, il leader dell’opposizione Boris Nemtsov freddato con quattro colpi di pistola. Aveva accusato Putin di corruzione
Ucciso uno dei leader dell’opposizione in Russia Boris Nemtsov. Ieri sera, l’esponente liberale è stato avvicinato da un’auto mentre passeggiava e freddato con quattro colpi di pistola in strada, nel centro di Mosca.
L’ex addetto stampa e amico Alexander Kotyusov ha riferito all’agenzia di stampa Itar Tass che verrà sepolto a Mosca.
Nemtsov era considerato tra i politici più carismatici della Russia
Negli ultimi tempi il 55enne, vicepremier ai tempi di Eltsin, si era creato dei nemici in particolare per le sue critiche alla politica del leader del Cremlino Vladimir Putin nell’ambito della crisi ucraina. Domani, avrebbe partecipato a una manifestazione degli oppositori del governo contro il conflitto nell’est dell’Ucraina. Recentemente, aveva rivelato in un’intervista che sua madre temeva per la sua vita. Nato il 9 ottobre del 1959 a Sochi, padre di quattro figli, dal 2013 era legislatore nel Parlamento della città russa di Yaroslavl. L’anno scorso, prima dei Giochi olimpici invernali di Sochi, aveva accusato il presidente russo di corruzione.
Non solo
Nemtsov stava lavorando ad un rapporto sul coinvolgimento della Russia nel conflitto in Ucraina. Lo ha reso noto l’ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvili, intervistato dalla Cnn, precisando che Nemtsov voleva far sapere al “pubblico russo cosa stava succedendo in Ucraina”. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ricordato il suo “amico” Boris Nemtsov come “un ponte tra Ucraina e Russia”. Anche il partito dell’ex premier ucraina Yulia Tymoshenko, Patria, non è rimasto in silenzio è ha condannato “il brutale assassinio” di “uno dei pochi democratici e politici ragionevoli in Russia”, che “non aveva paura di criticare il regime di Vladimir Putin”.
Olga Varkhina, assistente della vittima, all’agenzia di stampa Itar Tass ha riferito che Nemtsov aveva ricevuto delle minacce sui social network per diversi mesi e che era stata avvertita anche la polizia. La donna ha poi escluso che Nemtsov sia stato ucciso per un atto di gelosia. “Era molto diplomatico e pieno di tatto. Per quanto ne so, aveva un rapporto meraviglioso con i suoi figli e l’ex moglie. Metà del suo tempo era presa da questioni della regione di Yaroslavl – ha aggiunto – l’altra metà era dedicata ai problemi di livello nazionale e agli affari internazionali”.
Putin, da parte sua, ha condannato l’omicidio ed espresso le sue condoglianze alla famiglia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha parlato di “assassinio crudele” che ha le caratteristiche di un “omicidio su commissione” e di una “provocazione”.
Reazioni sono arrivate dai leader di tutto il mondo
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiesto al governo russo di condurre un’indagine “rapida, imparziale e trasparente” su questo “brutale assassinio”. Il capo di Stato francese François Hollande ha parlato di “odioso assassinio”. “Boris Nemtsov – si legge in un comunicato dell’Eliseo – era un difensore coraggioso e instancabile della democrazia e un combattente accanito contro la corruzione”. Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta “scioccata dal subdolo omicidio”.
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