Lavoro, disoccupazione in calo a gennaio. Quella giovanile scende al 41,4%, al minimo da agosto 2013
Nel 2014 il tasso di disoccupazione è salito in Italia al 12,7% dal 12,1% del 2013. Lo rende noto l’Istat, specificando che il dato annuale è il massimo mai registrato dal 1977. Gli occupati a gennaio 2015 sono 22 milioni e 320.000, sostanzialmente invariati rispetto a dicembre (+11.000), ma in aumento dello 0,6% su base annua (+131.000). Il tasso di occupazione sale al 55,8%, 0,1 punti percentuali in più su base congiunturale e 0,3 punti su base annua. Si consolida il recupero di dicembre.
Va meglio per i giovani
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a gennaio 2015 al 41,2% dal 41,4% di dicembre 2014. Il tasso è il minimo da agosto 2013 (40,8%), ovvero da 17 mesi a questa parte. Il tasso di disoccupazione a gennaio è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, il primo mese del 2015 ha registrato un ulteriore diminuzione di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima. Nel corso del 2014 il tasso di disoccupazione giovanile è invece salito di 2,6 punti percentuali, arrivando al 42,7%. Si va dal 32,7% del Nord al 55,9% del Mezzogiorno. Il picco assoluto è per le giovani donne del Sud (58,5%).
Giù il pil
Nel 2014 il Pil italiano è diminuito dello 0,4% rispetto al 2013, portandosi sotto i livelli del 2000, comunica inoltre l’Istat in base alle stime definitive.
Tasse
Nel 2014 la pressione fiscale ha raggiunto il 43,5% del Pil, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2013 (43,4%). Nel 2012 si era toccato lo stesso livello del 43,5%.
Deficit-pil al 3%
Nel 2014 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato in Italia al 3%. Era al 2,9% nel 2013. Lo rende noto l’Istat. Il dato è in linea con le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento del Def. Nel 2014 il debito italiano è salito dal 128,5% del 2013 al 132,1% del Pil, il massimo dal 1995, da quando cioè sono state ricostruite le serie storiche. Le previsioni del governo nella Nota di aggiornamento Def indicavano nel quadro programmatico un rapporto del 131,6%.
Il ministro
«Il lieve incremento registrato anche a gennaio (+11 mila rispetto a dicembre) porta ad un aumento complessivo di 131 mila occupati su base annua. È un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell’occupazione». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui dati Istat: si intravede «un 2015 migliore per l’occupazione e l’economia».
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