Quantitative easing, Draghi elogia il suo piano: “Sta funzionando! Sul Pil sta avvenendo una inversione di tendenza”
“La reazione riscontrata sui mercati all’avvio del piano di allentamento quantitativo varato lunedì dalla Bce dimostra che il piano di acquisti funziona”. E’ una rivendicazione di successo quella di Mario Draghi, il governatore della Banca centrale europea che ha appena attivato il Quantitative easing, il piano di acquisto di 60 miliardi di titoli al mese – gran parte dei quali di Stato – almeno fino al settembre dell’anno prossimo. Lo stesso governatore ne ha accolto gli effetti, tenendo un discorso sulla politica monetaria a Francoforte. Sede della Banca centrale, ma anche cuore finanziario della Germania che tanto a lungo ha osteggiato il maxi-piano senza precedenti. In effetti, sui mercati l’influsso si vede ampiamente con l’euro che si svaluta verso il dollaro – dando competitività inattesa alle imprese esportatrici – e i rendimenti dei titoli di Stato che registrano minimi su minimi storici.
Draghi ha spiegato che la politica monetaria condotta dalla Bce, che fin dall’autunno ha abbassato i tassi al minimo storico, “sta sostenendo la ripresa” dell’area dell’euro. Per il governatore, “è stata uno dei fattori” che hanno portato alla recente revisione al rialzo delle stime di crescita per l’Eurozona. Insieme ha operato anche il calo del prezzo del petrolio, che “ha portato ad una revisione delle stime del Pil, anche grazie al calo dell’euro”. Alla luce di questi segnali, “la ripresa economica può gradualmente ampliarsi e probabilmente rafforzarsi, riusciremo a stabilizzare le attese dell’inflazione”. Non manca da Draghi l’avvertimento, solito, alla politica: le recenti revisioni al rialzo della Bce “sono condizionate alla piena applicazione delle misure annunciate”.
Anche perché per il momento gli sviluppi a livello congiunturale “vanno nella giusta direzione
Il rallentamento della crescita ha invertito la tendenza – ha spiegato Draghi – il Pil dell’area dell’euro ha registrato una crescita dello 0,3% trimestrale nell’ultima parte del 2014, un pò più di quanto ci aspettavamo” e “le indicazioni sono di un ulteriore miglioramento della congiuntura all’inizio di quest’anno”. La prospettiva è, quindi, “di un ampliamento e di un rafforzamento graduale della ripresa”. Inoltre, ha ricordato Draghi, “il tasso di disoccupazione nell’area è sceso in gennaio a un nuovo minimo da agosto 2012″. I miglioramenti “non sono riconducibili esclusivamente all’allentamento monetario” ma “la nostra politica monetaria sta certamente sostenendo la ripresa”.
Oltre a far bene all’economia, il programma di acquisto bond della Bce mette l’Eurozona al riparo dal contagio della crisi greca: “Assistiamo – ha detto Draghi – a nuovi cali dei rendimenti sovrani del Portogallo e e di altri Paesi, nonostante la rinnovata crisi greca. Questo – ha aggiunto – ci suggerisce che il programma di acquisto bond mette al riparo l’area euro dal contagio”. Non è però un piano esente da rischi: “Siamo consapevoli che le nostre misure possono comportare dei rischi alla stabilità finanziaria ma questi rischi sono contenuti. Il programma di acquisto bond – ha detto ancora – può funzionare e si sta dispiegando in modo da stabilizzare l’inflazione”. La strada per riportare i prezzi all’obiettivo della Bce (vicino al +2% nel medio termine), è lunga: “I tassi di inflazione annua nell’area dell’euro resteranno molto bassi o negativi anche nei prossimi mesi”.
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