Titoli di Stato, continua l’influenza positiva del Quantitative Easing: Lo spread scende a 84, il minimo dal 2008
La spinta del «Quantitative easing» della Bce, dopo appena tre giorni di acquisti di bond, si vede sempre più netta sui titoli di Stato. Lo spread tra il Btp a 10 anni e l’omologo Bund tedesco scende sotto i 90 punti base, toccando quota 84, un livello che non si vedeva da settembre 2008. Il tasso di rendimento dei nostri titoli decennali cala di conseguenza all’1,04%, segnando un nuovo minimo storico.
I bassi rendimenti dei titoli di Stato italiani sono confermati dall’asta di giovedì dei Btp a tre anni: il Tesoro ha assegnato tutti i 2,5 miliardi di euro, col tasso al nuovo minimo record dello 0,15%, in discesa dallo 0,44% di febbraio. Venduti anche 3 miliardi di Btp a 7 anni, aprile 2022, con un rendimento in calo allo 0,71% dall’1,23% precedente, e 1,750 miliardi di Btp a 30 anni, settembre 2046, ad un tasso dell’1,86%.
Già acquistati dalla Bce 9,8 miliardi
L’effetto generato dal «Quantitative easing» porta anche a una forte discesa dello spread tra Bonos e Bund: il differenziale tra i decennali spagnoli e i pari data tedeschi è ora a 82 punti per un rendimento del titolo iberico pari all’1,02%. La Bce ha acquistato titoli del debito pubblico dei Paesi dell’area dell’euro per un totale di 9,8 miliardi nei primi tre giorni del piano di acquisti di titoli pubblici lanciato lunedì dall’Eurotower. Lo ha annunciato Benoit Coeure, membro del Comitato esecutivo della Bce, durante un convegno finanziario a Parigi. La durata media dei titoli acquistati dalla Bce è «vicina a nove anni». La Bce, ha aggiunto Coeure, «sta procedendo esattamente secondo i piani» ed è «sulla strada giusta» per raggiungere il suo obiettivo nel mese, e cioé un volume medio di acquisti di 60 miliardi nel quadro del programma di allentamento quantitativo.
I mercati azionari
Le Borse europee, nel frattempo, si muovono in terreno positivo, poco sopra la parità, all’indomani di un rally favorito dal mini-euro, che rende più competitive le aziende dell’area, e dallo spostamento degli investitori dall’obbligazionario all’azionario, in cerca di migliori rendimenti. A metà mattina, la migliore è Londra (+0,66%), che fa storia a sé rispetto alla manovra espansiva della Bce; Bene Madrid (+0,29%), altalenante Milano (+0,15%). Segno meno invece per Parigi (-0,02%) e Francoforte (-0,19%).
Social