Omicidio di Garlasco, la Corte d’Appello di Milano: “Alberto Stasi ha ucciso perché Chiara era pericolosa”
Secondo i giudici della Corte d’Appello di Milano la “sola vittima” della vicenda di Garlasco “è Chiara Poggi, uccisa a 25 anni dall’uomo di cui si fidava e a cui voleva bene, che l’ha fatta definitivamente ‘scomparire’ in fondo alle scale”. “Alberto Stasi – scrivono ancora i giudici – ha ucciso, perché Chiara era pericolosa”. Evidentemente, è il parere dei giudici, era diventata una presenza pericolosa e scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo ‘perbene’.
I giudici dell’appello bis che hanno condannato Stasi ‘rispondono’ così alla difesa dell’ex studente bocconiano che “ha descritto – si legge nelle motivazioni di 140 pagine appena depositate – l’imputato come la vittima di un caso giudiziario che lo ha costretto per oltre sette anni a doversi difendere, e anche lui, nelle dichiarazioni spontanee rese all’udienza del 17 dicembre, ha parlato di sè in tali termini, sostenendo un vero e proprio accanimento nei suoi confronti”.
“Dopo aver commesso il delitto – prosegue il magistrato che ha scritto le motivazioni, Barbara Bellerio – l’imputato è riuscito con abilità e freddezza a riprendere in mano la situazione e a fronteggiarla abilmente, facendo le sole cose che potesse fare, quelle di tutti i giorni: ha acceso il computer, visionato immagini e filmati porno, ha scritto la tesi, come se nulla fosse accaduto”. Prima della condanna a 16 anni, Stasi era stato assolto per due volte: primo grado e appello. Ma la Cassazione aveva annullato tutto, motivo per cui si era celebrato un nuovo appello.
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