Vendola dopo le polemiche su D&G: “Pronto a cambiare vita e a sposarmi con Ed se me lo chiederà’. Ai figli ci sto pensando”
“Ho vissuto questi dieci anni da Governatore della Puglia al cardiopalma, ma da maggio tutto cambierà. Vorrei sposarmi con Ed … ma solo se me lo chiederà! Non mi trasferirò però in Canada, come hanno detto: per un uomo del sud come me fa troppo freddo”. Il governatore della Puglia e leader di Sel si confida al settimanale ‘Chi’ e, a ridosso della scadenza del suo mandato, guarda al futuro. Vede il matrimonio con Eddy Testa, suo compagno da unidici anni, ed entra nella polemica nata dalle dichiarazioni sulla difesa della famiglia tradizionale di Dolce e Gabbana che hanno scatenato un’ondata di indignazione. Vendola immagina per sé anche una futura paternità.
“Appena lasciato l’incarico di governatore rifletterò anche se affrontare la paternità o no – racconta nell’intervista pubblicata con le foto tratte dal suo album privato nel numero in edicola domani, 18 marzo – è un pensiero che riposa in un angolo della mia vita e che ho sempre rimandato. Sicuramente ho sempre amato il mondo dell’infanzia e vorrei scrivere un libro di filastrocche per bambini”. E aggiunge: “Che cosa penso di Dolce e Gabbana e della loro difesa della famiglia tradizionale? Credo che dall’alto del loro rango sociale non comprendano davvero che cosa vuol dire vivere in un paese dove l’omofobia uccide e il deficit di diritti pesa su molte vite”.
Non è la prima volta che Vendola manifesta il desiderio di sposare il suo compagno, con cui convive a Terlizzi, la sua città natale. Eddy Testa, è canadese, ha 38 anni, ha studiato alla Concordia University di Montreal e alla Ottawa University e lavora come grafico e ‘creative consultant’. A giugno dello scorso anno, la coppia ha posato per i manifesti del Roma Pride in un ritratto di famiglia arcobaleno testimonial dei diritti di tutte le coppie. “L’Italia è stata per molti decenni sequestrata dal partito dei sepolcri imbiancati – aveva dichiarato – da un torbido clericalismo di regime che ha impedito alla politica, a quasi tutta la politica, di fare i conti con le domande di libertà che maturano in tutto il mondo. Per questo noi abbiamo un immenso debito di modernità, un buco di cultura e di diritti che va colmato con coraggio”.
Riguardo al suo progetto ‘Fattore umano’ che ha presentato a Caserta, e con il quale vorrebbe riformare la sinistra italiana, nell’intervista spiega: “Mi interessa la centralità dei diritti delle persone, la partita e non ‘il partito’. E vorrei che questo principio fosse al centro di tutto: è da quando ho fondato Sel che ci penso”.
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