Yemen, quattro kamikaze dell’Isis si fanno esplodere in due moschee sciite: 137 morti e 300 feriti
E’ salito a 137 morti e 345 feriti il bilancio degli attacchi kamikaze condotti durante la preghiera del venerdì contro due moschee sciite a Sanaa, in Yemen. Lo riferisce l’emittente al-Jazeera. Gli attacchi – come ha precisato l’agenzia ufficiale Saba – sono stati sferrati da quattro kamikaze. E’ morto un religioso legato al movimento dei ribelli houthi (sciiti), Murtada al-Maktouri, mentre due dirigenti houthi, Taha al-Mutawakkil e Khaled al-Madani, sono rimasti gravemente feriti.
Gli attentati sono stati rivendicati dalla filiale yemenita dello Stato islamico (Is), denominata Wilayat al-Yemen, dopo che già nelle scorse erano circolate rivendicazioni sul web di alcuni militanti vicini all’organizzazione di Abu Bakr al-Baghdadi. Nel comunicato, diffuso su Twitter e intitolato ‘Rivendicazione dell’operazione di martirio in Yemen’, si legge che “i cinque cavalieri del martirio armati di cintura esplosiva”, ovvero i cinque kamikaze, hanno colpito “quattro covi degli houthi a Sanaa e uno a Saada”. Secondo l’Is, 80 houthi, tra i quali alcuni leader, sono morti nell’attacco. “Abbiamo raccolto le teste degli imam apostati (sciiti, ndr)”, si conclude la nota.
Fonti citate da al Jaazera hanno riferito che gli attentatori si sono fatti saltare in aria contro moschee sciite: il primo attacco è avvenuto nella moschea al-Badr, nel sud di Sanaa. Il secondo attentatore si è fatto saltare in aria all’ingresso del luogo di culto, mentre i fedeli erano in fuga. Un terzo attentato suicida ha preso di mira la moschea di al-Hashahush, nel nord della capitale.
Sanaa è da settembre in mano ai ribelli houthi che hanno costretto il presidente, Abd Rabbo Mansour Hadi, a lasciare la capitale e riparare ad Aden, roccaforte governativa nel sud del Paese. Giovedì Hadi è scampato a un raid aereo che ha colpito il compound presidenziale. Gli uomini della sicurezza hanno trasferito il presidente in un luogo sicuro dopo che l’edificio era stato bombardato.
Nel mirino dei terroristi sono finiti anche una moschea e un edificio governativo a Saada, una delle roccaforti dei ribelli houthi (sciiti) nel nord del Paese: il bilancio degli attacchi è di 33 morti.
Secondo una fonte degli houthi, citata dall’agenzia Xinhua, almeno 15 miliziani sono morti in un attentato contro un edificio governativo a Saada, capoluogo dell’omonima provincia. Contemporaneamente, almeno 18 persone, in gran parte sostenitori dei ribelli, sono morte in un altro attacco kamikaze in una moschea sciita della città. Nei due attacchi si contano anche decine di feriti.
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