Grecia, Tsipras invia una lettera alla Merkel: “Senza aiuti è impossibile pagare il debito. Non sospenderò i pagamenti ai dipendenti pubblici”
“O l’Europa ci da assistenza finanziaria nel breve termine o per la Grecia sarà impossibile fare fronte ai propri debiti senza far saltare già a fine mese il pagamento di salari e pensioni”. Uno scenario, quest’ultimo, “inaccettabile”. E’ il drammatico messaggio che Alexis Tsipras ha consegnato nelle mani di Angela Merkel, a cui chiede di “non permettere che una piccola questione di cassa e una sorta di inerzia istituzionale in seno all’Eurozona si trasformino in un grande problema per la Grecia e per l’Europa”.
La lettera – rivelata dal Financial Times – è datata 15 marzo, e risale quindi a prima del vertice dei capi di stato e di governo della Ue svoltosi giovedì scorso a Bruxelles, quando la Merkel accettò di incontrare Tsipras a margine dei lavori, invitandolo a Berlino per un faccia a faccia che dovrebbe svolgersi stasera, lunedì 23 marzo.
Le parole del premier greco confermano come il rischio sia che prima della fine del mese di aprile Atene si ritrovi con le casse completamente vuote. Nella missiva – scrive il Ft – Tsipras denuncia il fatto che il suo governo venga costretto a scegliere tra saldare i prestiti, soprattutto al Fondo monetario internazionale, o continuare a erogare la spesa sociale. E dà la colpa di questa situazione ai limiti posti dalla Bce alla capacità della Grecia di emanare titoli di breve termine, oltre che alle autorità dell’Eurozona che si rifiutano di rimborsare ogni aiuto prima che Atene adotti un nuovo pacchetto di riforme economiche.
“Dato che la Grecia non ha accesso ai mercati finanziari e in vista delle scadenze sul fronte del debito in primavera e in estate – scrive il premier greco – deve essere chiaro che le restrizioni della Bce, combinate con un ritardo nell’erogazione degli aiuti, renderanno impossibile per qualunque governo greco onorare i suoi debiti”. Perché, spiega, se Atene dovesse onorarli senza aver ricevuto assistenza finanziaria, “questo condurrebbe a un forte deterioramento della già depressa economia sociale della Grecia. Una prospettiva che io non posso consentire”.
Intanto, in attesa di vedere quanto emergerà dall’incontro a Berlino con la Merkel, il ministro dell’Economia spagnolo, Luis De Guindos – sempre sulle pagine del Ft – gela le speranze di Atene: “Vedremo se la lista delle riforme presentata è abbastanza completa o no. Ma non ci sarà alcun esborso prima che il governo greco non avrà provato di aver realmente varato e attuato queste riforme”. De Guindos insiste in particolare sulla necessità che il governo greco metta in campo un reale programma di privatizzazioni. E mette in guardia Atene dal prendere “misure unilaterali”, come la legge anti-povertà della scorsa settimana.
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