Nola (Napoli), arrestato il figlio del superboss Mario Fabbrocino e l’assessore all’Urbanistica per associazione camorristica
L’assessore all’Urbanistica del Comune di Nola e Giovanni Fabbrocino, figlio del boss Mario, sono tra le 12 persone arrestate nel corso di un’operazione congiunta di Dia, polizia e carabinieri. I due sono accusati di associazione camorristica, estorsione e illecita concorrenza nel settore del calcestruzzo. Gli uomini della Dia, coordinati dal capo centro Giuseppe Linares, stanno ora perquisendo gli uffici del Comune di Nola.
Giovanni Fabbrocino, 41 anni, è figlio del capoclan Mario, condannato tra l’altro per l’omicidio di Roberto Cutolo, figlio di “don Raffaele”. Giovanni è titolare occulto di due aziende, una, la Gifra, attiva nel settore del calcestruzzo, l’altra in quello loro vivaistico, sequestrate stamane. Giampaolo De Angelis, 42 anni, è un assessore tecnico (non eletto cioè in consiglio comunale) che da alcuni mesi è responsabile dell’Urbanistica a Nola. Dalle indagini è emerso che il clan Fabbrocino, attivo nel Nolano e nel Vesuviano, imponeva l’acquisto del proprio calcestruzzo avvalendosi della sua forza intimidatrice. De Angelis, socio occulto della Gifra, avrebbe svolto il ruolo di mediatore tra clan e imprenditori vittime delle estorsioni. Tra gli arrestati figura anche Giovanni Prevete, cognato di Giovanni Fabbrocino.
Il boss che fece uccidere Roberto Cutolo a Tradate
Fabbrocino è una figura di spicco della geografia camorristica. Roberto Cutolo fu ucciso il 19 dicembre 1990 a Tradate, in provincia di Varese, dove viveva modestamente da alcuni anni. I sicari, è emerso nel corso dei processi, furono inviati da Mario Fabbrocino, capo della Nuova famiglia, il clan camorristico rivale della Nuova camorra organizzata al cui vertice era Raffaele Cutolo. Quando fu freddato davanti a un bar della frazione Abbiate Guazzone, Roberto Cutolo aveva in tasca appena 27.000 lire.
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