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Milano, sparatoria in Tribunale: 3 morti tra cui un giudice e due testimoni. Il killer arrestato, a processo per crac: “L’ho fatto per vendetta volevamo rovinarmi”

Milano, sparatoria in Tribunale: 3 morti tra cui un giudice e due testimoni. Il killer arrestato, a processo per crac: “L’ho fatto per vendetta volevamo rovinarmi”

Sparatoria in tribunale a Milano. Il primo bilancio, ancora provvisorio, è di quattro morti e di almeno un ferito. Diversi, almeno quattro o cinque, i colpi esplosi dall’uomosospettato di aver provocato due vittime. Il ministro degli Interni Alfano annuncia la cattura del killer su Twitter: “Catturato a Vimercate presunto assassino”. Secondo le prime informazioni l’autore sarebbe Claudio Giardiello ed è imputato in un processo per il crac del gruppo Eutelia-Agile. Tra queste anche il giudice Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani. Risultano ferite altre due persone. Si tratta di Giorgio Erba e Davide Limoncelli entrambi imputati del processo in corso nell’aula della seconda sezione penale.

Secondo l’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu) sarebbero tre le vittime della sparatoria. Tra queste anche il giudice Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani. Risutano ferite altre due persone. Si tratta di Giorgio Erba e Davide Limoncelli entrambi imputati del processo in corso nell’aula della seconda sezione penale.

Mentre proseguivano le attività per evacuare i sette piani del palazzo di giustizia si sono sentiti nuovi colpi di arma da fuoco da parte dell’uomo che, dopo aver ucciso due persone, si è asserragliato al terzo piano del tribunale e non intende arrendersi.

RENZI – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è in contatto con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e della Giustizia, Andrea Orlando, per seguire gli sviluppi di quanto accaduto al Tribunale di Milano.

MARONI – Un fatto “sconvolgente” gli spari in Tribunale a Milano “che ci hanno indotto a sospendere il comitato sicurezza in corso”. Ad affermarlo il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, uscendo dagli uffici della Prefettura. “E’ sconvolgente – insiste – e inconcepibile che uno possa entrare in Tribunale con un’arma, che una persona qualunque riesca ad entrare con una pistola”.