Dallo zainetto al tacco 12, la metamorfosi grillina: addio look causual, ora nei Tv show e nel Transatlantico domina la donna sexy-istituzionale
Si erano presentati con un look casual, maglioni sportivi, giubbotti e sciarpe stile no global. Ai piedi comode sneakers, iPad e smart phone sempre alla mano o negli zainetti. Ma nel Palazzo il Movimento 5 Stelle ha cambiato progressivamente look. I grillini ormai sono sempre più alla moda: dallo stile alternativo delle origini a quello più istituzionale ‘da Transatlantico’, passando per le mise sempre più impeccabili delle donne di punta del Movimento. La metamorfosi dallo zainetto al tacco 12 era in corso già da tempo, almeno a livello d’immagine. Finita l’era del ‘Vaffa facile’ e del partito ‘voce fuori dal coro’, sembrano passati anni luce dal debutto in Parlamento, quando i pentastellati minacciavano di aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno, con tanto di apriscatole.
Erano arrivati a piedi o in autobus o in bici e molti continuano a farlo, ma non più con gli zainetti sulle spalle e cravatte con il logo No Tav. Portavano a Montecitorio e Palazzo Madama il loro mondo alternativo, da debuttanti, spesso inesperti. Il web era il mezzo attraverso cui esprimersi, la tv vietata e con lei i salotti dei talk show. L’abbigliamento, anche quello istituzionale, passava in secondo piano.
Oggi colpiscono per metamorfosi soprattutto le donne grilline. Unghie curate, lucide e rosse. La deputata bionda Tatiana Basilio ha una vera e propria passione per il tacco 12. Capelli lunghi ricci, si presenta sempre con stiletto in vista, sia d’inverno che d’estate. Diventata stilosa anche nelle mise, predilige i pantaloni, larghi o stretti. Altra fan dei tacchi alti, sempre con l’irrinunciabile fascia in testa, Tiziana Ciprini. Look bon ton per Marta Grande, la rossa, arrivata con abiti quasi monacali, mentre ora non disdegna scarpe alte, e ‘mise’ più audaci.
Cambio di look anche per Roberta Lombardi, primo capogruppo a Montecitorio. Tutti ricordano lo streaming in cui gelò Pierluigi Bersani. All’epoca si presentava con occhiali e poco trucco, mentre oggi sfoggia gioielli (collana e orecchini di perle) e porta spesso il rossetto rosso. Anche la pasionaria Paola Taverna ha rivoluzionato l’armadio in meno di due anni: i jeans e le felpe hanno lasciato il posto a tailleur sobri, i capelli ribelli ad acconciature composte.
Dalila Nesci, entrata nel ‘corridoio dei passi perduti’ con un caschetto castano, ora sfoggia una cresta biondo-platino. Mentre appare indenne alla moda, irriducibile, Federica Daga, che non rinuncia allo zainetto modello scuola, le sneakers, scarpe basse e sandali francescani nei mesi più caldi. A farle compagnia il senatore Carlo Martelli, che ai sandali non rinuncia nemmeno d’inverno.
Ma, salvo Martelli, anche gli uomini grillini man mano hanno rinunciato al casual, tutto jeans, barbe incolte e codini. Il capogruppo al Senato Andrea Cioffi ha sforbiciato il casco di riccioli neri e messo nel dimenticatoio jeans e tailleur dai colori improbabili e con pantaloni ‘palazzo’: oggi indossa abiti più ricercati e linea fit, ha la chioma in ordine e la barba curatissima. Non cambia look ma taglia Manlio Di Stefano, deputato siciliano, che negli ultimi mesi ha tolto la pancetta perdendo oltre 10 chili.
Nel direttorio cambio di look per Alessandro Di Battista, il cinque stelle più televisivo. Lui che aveva esordito con un improbabile doppio petto e teneva comizi in jeans, codino e maglietta, oggi si fa fotografare solo in giacca e cravatta, spesso in completo grigio, è il più fashion, degagè, anche in jeans.
Sempre nel direttorio, look più curato per Carlo Sibilia, in giacca e cravatta sin dal primo giorno ma da qualche tempo con tailleur di fattura più ricercata. Pochi cambiamenti per Carla Ruocco, vestiti griffati dal primo giorno, e per il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, dagli azzurri definito ‘berluschino’, sempre in completi tailor made, prevalentemente blu navy o al massimo spezzati (giacca blu e pantaloni grigi). Preferisce cravatte napoletane, tipo Marinella con disegnini cachemire. Ai banchetti, fuori dal Palazzo, indossa polo e maglioncini blu sulle spalle. E il più low profile di tutti, mai fuori posto.
Più impermeabile ai cambiamenti Roberto Fico: ha smesso i maglioni e tagliato i capelli da quando presiede la commissione di Vigilanza Rai, ma resta il più wilde, scapigliato, sempre in giacca e cravatta pur senza rinunciare a braccialetti e collana al collo e ai vecchi jeans.
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