Bari, ex sacerdote arrestato per violenza sessuale su un ragazzino di 14 anni. Era stato cacciato dalla Chiesa per reati analoghi nel 2012 ma senza farlo sapere
Un ex sacerdote è stato arrestato da agenti del Compartimento della Polizia Postale di Bari, e dai carabinieri di Foggia, per violenza sessuale aggravata e continuata su un ragazzino di 14 anni.
In particolare, all’ex sacerdote viene contestato di aver abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, di produzione di materiale pornografico attraverso rappresentazioni di pornografia minorile e distribuzione, divulgazione, condivisione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico. Nei confronti dell’uomo è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese su richiesta del pubblico ministero.
I fatti abbracciano un periodo compreso tra il 2013 e il 21 novembre 2014. L’indagine ha preso spunto da una denuncia per adescamento di minore, alla quale è seguita una perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’ex sacerdote il 21 novembre scorso, che ha fatto luce, secondo gli inquirenti, su uno scenario raccapricciante e ha accertato gravi crimini contro l’infanzia da parte dell’ex sacerdote, ridotto allo stato laicale con provvedimento adottato dal Consiglio Generale della Congregazione nelle sedute del 21 e del 23 febbraio 2012.
La Polizia Postale ha acquisito la prova della esistenza di prodotti pedopornografici, realizzati all’interno della sua abitazione, che avevano come oggetto il minorenne. All’uomo era stato fatto divieto dalla Chiesa di avvicinarsi ai bambini che frequentavano la parrocchia e di prestare, a qualunque titolo, servizio nella catechesi per bambini in fase prepuberale. Ma l’uomo ha potuto avvicinare la vittima attraverso la Scuola Calcio, della quale risulta essere stato socio fino al mese di novembre 2014 (quando ne è stato allontanato).
E’ in quell’ambito che ha conosciuto e avvicinato il bambino e lo ha poi condotto nella propria abitazione, con la ‘scusa ufficiale’ di impartirgli lezioni di doposcuola. L’ex prete, che era già stato indagato in passato da altre Procure per diffusione di materiale pedopornografico, ha continuato a contattare la vittima anche dopo la perquisizione del 21 novembre 2014 e fino al mese di gennaio 2015.
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