Terremoto in Nepal, l’appello del premier Koirala al mondo: “Siamo sommersi dalle vittime, molti dei morti sono bambini”. I quattro speleologi italiani scomparsi
Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Nepal: secondo le ultime stime fornite dal ministero del’Interno, i morti sono 3.726. In precedenza erano stati segnalati anche 6.833 feriti. Le scosse hanno continuato a susseguirsi nella regione e da sabato se ne sono contate oltre 90.
Nel frattempo sono iniziate le operazioni di evacuazione degli scalatori bloccati sull’Everest dopo il terremoto che ha colpito il Nepal. Tre elicotteri, ha reso noto con un tweet l’alpinista rumeno Alex Gavan, sono riusciti a raggiungere i campi base 1 e 2 situati a oltre 6mila metri.
Sono ore di paura anche per la sorte di quattro italiani. “Non riusciamo più a metterci in contatto con quattro speleologi italiani in Nepal dal giorno del terremoto”, ha confermato ieri all’Adnkronos il presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche Paola Riccio. “Non riusciamo più a sentirli dal momento del sisma – ha raccontato – sono Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli e Oscar Piazza. Il quarto è Giovanni, ma il cognome devo verificarlo”. “Non era la prima volta che andavano, sono persone altamente qualificate, ma in questo caso credo che conti la fortuna e non la capacità tecnica”.
Secondo quanto riferisce ‘L’Eco di Bergamo’, Fiorella Fracassetti, copywriter bergamasca di 38 anni, di cui non si avevano notizie dal giorno del terremoto, ha chiamato a casa e sta bene. La famiglia ha annunciato che “ha già prenotato il volo per rientrare in Italia, dovrebbe arrivare domani”.
Il premier Sushil Koirala ieri ha lanciato un drammatico appello alla comunità internazionale per “aiuto e sostegno”. “Riusciremo a superare questo momento, qualunque sarà il costo per farlo”, ha affermato, chiedendo ai connazionali in questo momento “di fare il possibile” per salvare vite umane.
“Molti dei morti sono bambini. Siamo sommersi dalle vittime”, ha affermato Pratap Narayan, del Teaching Hospital, che riunisce 12 ospedali nella capitale e nella valle di Katmandu. La regione è senza energia elettrica. Danneggiate le centrali idroelettriche.
Da parte sua l’Unicef ha lanciato l’allarme per i bambini che si trovano nelle zone colpite dal sisma. Secondo l’organizzazione, sono almeno 940mila i minori a rischio nella regione distrutta dal terremoto che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente.
Social