Job Act, scatta da oggi Naspi il sussidio per chi ha perso il lavoro. Tetto massimo di due anni e 1.300 euro al mese
Inizia oggi la seconda rivoluzione copernicana promessa dal governo Renzi sul fronte del lavoro. Dopo l’addio all’articolo 18 sostituito dal nuovo contratto a tutele crescente, arriva la Naspi, la “nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego”. Prende corpo il Jobs Act, come spiega Repubblica.it, la riforma del lavoro sulla quale il premier Matteo Renzi si gioca una buona fetta della propria credibilità. Dopo aver messo mano alla parte normativa, stravolgendo anni di relazioni industriali, prende corpo la riforma degli ammortizzatori sociali, più che mai fondamentali per restituire ai lavoratori parte delle garanzie e delle tutele azzerate dalla cancellazione dell’articolo 18. Insomma nel pieno della crisi che taglia occupazione e stipendi, il governo prova a dare una qualche forma di sollievo.
La Naspi avrà una durata massima di due anni al termine dei quali sarà possibile avere una proroga al sostegno: in vigore da maggio, non potrà superare i 1.300 euro al mese e verrà ridotta del 3% al mese dopo i primi quattro. Per quest’anno viene introdotta anche l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% dell’indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.
Di fatto l’impianto del governo prevede l’allargamento della platea dei potenziali beneficiare con una stretta correlazione tra l’anzianità contributiva del lavoratore e l’assegno percepito. La Naspi è infatti rivolta ai lavoratori dipendenti – compresi gli apprendisti -, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano con la stessa un rapporto di lavoro in forma subordinata e il personale artistico con contratto di lavoro dipendente. Non si applica, invece, ai lavori dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e agli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato.
Se per il momento – almeno a marzo – non è ancora chiaro quale sarà l’impatto del Jobs Act sul mondo del lavoro, anche perché gli imprenditori ripetono che “la scelta di assumere o licenziare dipende innanzitutto dal mercato e dalle commesse”, la speranza è che la riforma degli ammortizzatori sociali dia un po’ di respiro alla domanda interna in termini di consumi. Ecco perché Renzi ha insistito soprattutto sull’allargamento della platea degli aventi diritto, lavorando sull’inclusione di quanti – dai precari ai collaboratori – erano lasciati ai margini.
I requisiti. Per aver diritto all’indennità i lavoratori dovranno avere almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni di lavoro precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e – contestualmente – almeno 30 giornate di lavoro effettive negli ultimi 12 mesi. La domanda deve essere presentata all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Durata e importo. In particolare la durata del trattamento sarà pari alla metà delle settimana di contribuzione degli ultimi quattro anni. Il tetto massimo – come detto – è di 24 mesi che scendono a 18 dal 2017, a meno che l’esecutivo non trovi nuove risorse per garantire l’estensione dell’assegno di disoccupazione. L’indennità massima è fissata in 1.300 euro al mese, ma per calcolare l’importo esatto bisogna considerare la retribuzione media mensile che si ottiene considerando tutti gli imponibili previdenziali degli ultimi quattro anni: il titola va diviso per le settimane di contribuzione e il risultato moltiplicato per 4,33. Se la retribuzione fosse pari o inferiore a 1.195 euro, l’indennità sarebbe pari al 75% dell’importo; nel caso fosse superiore allora l’importo dell’assegno sarebbe pari al 75% di 1.195 euro maggiorato del 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e i 1.195 euro.
Collaboratori e contratti a progetto. Per tutto il 2015, invece, è in vigore, in via sperimentale, l’indennità di disoccupazione per i co.co.co. L’importo e la durata del
sussidio è identico alla Naspi, mentre i requisiti per accedere all’istituto richiedono almeno tre mesi di contribuzione tra il primo gennaio dell’anno solare precedente e la cessazione del lavoro; oppure un mese di contribuzione nell’anno solare in cui si verifica l’evento.
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