No Expo, black bloc e incappucciati trasformano Milano in un campo di battaglia: Distrutte auto e vetrine. Saccheggiati negozi
Scontri e guerriglia urbana a Milano per il May Day contro l’Expo. A manifestare almeno 15mila persone. Il corteo era iniziato in modo pacifico con gli organizzatori che hanno intonato slogan contro l’Expo e il governo di Matteo Renzi. Dopo circa un’ora però sono comparsi gli incappucciati e i black bloc, che hanno cambiato volto al corteo. Vestiti di nero e incappucciati, hanno iniziato a sfasciare qualsiasi cosa sul loro percorso.
In via Carducci manifestanti antagonisti in nero hanno creato un vero e proprio blocco al centro della strada per proteggere altri manifestanti che con asce, bastoni, e martelli hanno colpito vetrine, fermate autobus e distrutto le telecamere di sicurezza. Il clima è diventato sempre più teso e sono esplose diverse bombe carta. Alcuni manifestanti pacifici sono stati aggrediti verbalmente per aver voluto fotografare. Sono state colpite anche diverse auto in via Leopardi.
C’è stata una vera sassaiola contro la polizia posta ai lati del corteo. Non solo sassi, ma anche lancio di fumogeni e petardi con cui la polizia ha risposto con i lacrimogeni. I manifestanti hanno sfasciato vetrine e saccheggiato negozi. Due macchine sono state incendiate. Una terza è rimasta danneggiata. Un’altra macchina è stata rovesciata a pochi passi da piazza Cadorna.
La polizia ha utilizzato anche le barriere mobili – una sorta di enorme rete metallica – per impedire ai manifestanti di accedere al centro. La rete è stata messa in via Correnti. Gli antagonisti dal canto loro hanno lanciato bottiglie di vetro contro i poliziotti protetti dalla rete.
Nel corso della corteo in via de Amicis, dopo lo scoppio di alcune bombe carta, gli idranti della polizia hanno bagnato manifestanti vestiti di nero. In via De Amicis, alcuni antagonisti vestiti di nero hanno colpito le vetrine di alcuni negozi e di alcune banche con dei martelli distruggendole. ‘I manifestanti No Expo’ hanno lasciato sui muri scritte per dire no allo sfruttamento, alle nuove regole del mondo del lavoro e ai nuovi fascismi. Nel mirino di manifestanti dei centri sociali sono finiti non solo le vetrine del Mc Donald’s ma anche le banche, in particolare delle vetrine di una filiale di Intesa Sanpaolo corso De Amicis, “due della aziende colpevoli – a dire dei manifestanti – di aver finanziato Expo”.
Alcuni antagonisti sono state fermati dalla polizia e portati in Questura per accertamenti. Al momento non si conosce il numero preciso dei fermati. Alcuni manifestanti hanno insultato i poliziotti dopo il fermo di una ragazza che avrebbe lanciato una bottiglia contro gli agenti.
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