Internazionali di Roma, rispettato il pronostico: Federer e Djokovic ancora finale. Per la star Sharapova finalissima con la tenace spagnola Carla Suarez Navarro
Pronostico rispettato in campo maschile, sorpresa invece nelle donne. Sono questi gli esiti delle prime semifinali degli Internazionali di Roma. Djokovic ha superato con un doppio 6-4 David Ferrer e sarà protagonista della finale più attesa contro Roger Federer, che in appena 54′ ha superato 6-4 6-2 il connazionale Stanislas Wawrinka. Nel torneo femminile Carla Suarez Navarro ha avuto la meglio sulla favorita Simona Halep in match combattutissimo (oltre due ore e mezzo di gioco), vinto con il punteggio di 2-6, 6-3, 7-5. Per la spagnola ora un altro ostacolo arduo in finale: se la vedrà infatti con Maria Sharapova. La 28enne russa, numero 3 del tennis mondiale, si è qualificata battendo per 7-5 6-3, in un’ora e 48′, la connazionale Daria Gavrilova, numero 78.
ANCORA FINALE – La legge di Nole. E’ quindi Novak Djokovic, numero uno del mondo, campione in carica qui a Roma, ha sconfitto in semifinale con un doppio 64 lo spagnolo David Ferrer, settimo favorito del seeding, in un’ora e 36 minuti di una partita quasi sempre a senso unico. Del resto se lo spagnolo, finalista nell’edizione del 2010 del Masterss 1000 romano, non riesce a battere il serbo da tre anni e mezzo una ragione ci deve pur essere. Nel primo set il break per Nole arriva già al terzo gioco: è quello che basta al 27enne di Belgrado per archiviare il primo parziale per 64, anche se gli servono quattro set point. Nella seconda frazione Ferrer, nel quinto gioco, ce la mette tutta per provare a far girare la partita ed invece nel nono game arriva, inesorabile, il break a zero di Djokovic che va a servire per il match archiviando la pratica con un altro 64.
“IL MIO MIGLIOR MATCH” – Per Djokovic è la sesta finale al Foro: ha già vinto il titolo nel 2008 (battendo Wawrinka), nel 2011 e nel 2014 (superando Nadal) mentre ha perso quelle del 2009 e del 2012 (sempre sconfitto da Rafa). Dopo la partita, il numero del mondo ha espresso tutta la sua soddisfazione per la vittoria: “Ho giocato il miglior match di questo torneo, è arrivato al momento giusto. Mi sono qualificato per un’altra finale qui a Roma, sono contentissimo. Ho fatto una grande sfida con Ferrer, un giocatore che lotta e non molla mai. Dovevo essere aggressivo perché lui non fa tanti errori. Cosa potevo fare meglio oggi? Potevo stare più tranquillo, senza pensare al campo che non era in perfette condizioni”.
FEDERER ALLA QUARTA FINALE – Per Roger è la finale numero quattro: quello di Roma è uno dei pochi trofei a mancare nello straordinario palmares del 33enne fuoriclasse di Basilea. Ci è andato vicinissimo – con ben due match-point – nella finale contro Nadal nel 2006, l’ultima giocata al meglio dei cinque set. Ed ancor prima, nel 2003, era stato Mantilla a negargli il successo mentre nel 2013 è stato messo ko ancora da Rafa. Domenica contro Djokovic potrebbe essere l’ultima chance. Federer il trofeo di Roma lo vuole davvero e lo ha dimostrato passeggiando “sopra” il connazionale Stan Wawrinka nel 18esimo capitolo del derby rossocrociato. Stan magari si era anche un pò illuso quando ha cominciato da extraterrestre volando sul 3-0. Poi Federer ha cominciato a fare sul serio e Wawrinka si è sciolto: Risultato: parziale di dodici giochi a 2 per il 33enne fuoriclasse di Basilea e match archiviato per 6-4 6-2 in 55 minuti. Il tempo di una lezione di tennis sul Centrale per “Stan the man”, solo l’ombra del giocatore capace venerdì sera di eliminare Rafa Nadal, recordman di successi al Foro Italico con ben sette vittorie. A chi gli chiede se quella di domani contro il numero uno del mondo, Novak Djokovic, possa essere la chance migliore Roger Federer risponde in maniera affermativa: “perché è uno dei miei anni migliori sul tour e perché Nole sulla terra non è Rafa”.
SORPRESA SUAREZ NAVARRO – Una battaglia durata due ore e mezzo è servita alla spagnola Carla Suarez Navarro per cenmtrare la finale. L’iberica, numero 10 del seeding romano, ha superato a sorpresa, dopo una battaglia lunga tre set, durata due ore e mezza, la romena Simona Halep, numero due del tabellone, con il punteggio di 2-6, 6-3, 7-5.
MATCH MARATONA – Piano piano, l’onda d’urto della Halep si è ridotta e hanno iniziato a fioccare gli errori. Sull’1-1, la rumena ha sbagliato un clamoroso smash a campo aperto. Era il segnale che qualcosa stava cambiando. La Suarez Navarro è salita 3-1 e palla del 4-1, si è fatta riprendere ma poi è scappata via di nuovo. La Halep era in difficoltà col dritto: dei 60 errori totali, buona parte sono arrivati con questo fondamentale. Nel terzo set ha provato a restare in carreggiata, anche se il linguaggio del corpo non prometteva nulla di buono. Si è persino concessa un paio di lanci di racchetta, mentre il gioco della Suarez si faceva via via più solido. In una girandola di break, la Halep ha rimontato da 3-4 e 5-4, trovandosi a due punti dal match, ma contro questa Suarez è durissima. La spagnola è rimasta lì, con il cuore e con le sue geometrie, è rimasta a galla e ha potuto godere al terzo matchpoint. Per le dolci lacrime del suo allenatore. Nei giorni scorsi aveva detto che non vuole più accontentarsi di essere una giocatrice “da quarti di finale”. Con questa finale è già certa di salire al numero 8 WTA, che diventerà 7 in caso di successo. In finale, la spagnola troverà la vincente del derby russo tra Maria Sharapova e Darja Gavrilova.
“ALTO LIVELLO” – Dopo aver conquistato la finale, la Suarez Navarro era logicamente felicissima parlando del match: “Credo di aver giocato un buon tennis, abbiamo giocato entrambe ad alto livello e sono felice per come sia andata oggi. Mi piace giocare a Roma. Il primo giorno ho giocato sul Pietrangeli e il campo era pieno e così oggi. Qui amano il tennis e lo avverto”. Poi arriva il riferimento alla Schiavone: “Con Francy parlo molto e ci siamo allenati spesso insieme, lei mi parla della sua esperienza nei tornei – ha concluso -. È stata grande per il nostro sport. Sì noi giochiamo in modo simile ed è uno dei miei punti di riferimento”.
HALEP: “SUAREZ NAVARRO HA FATTO OTTIMO LAVORO” – Simona Halep, dopo la sconfitta, si è complimentata con la sua avversaria: “Mi aspettavo un match difficile perché non è facile per me giocare contro di lei, ma ho dato tutto fino alla fine. Lei ha giocato un
grande match e oggi ha fatto un ottimo lavoro. Lei si difendeva molto bene. Ho provato di tutto, anche a cambiare tattica – ha spiegato la n.2 del mondo -. Ma va bene così. Mi sento positiva: ho giocato un buon match, così duro, anche in vista del Roland Garros. Mi sento bene sulla terra e non vedo l’ora che arrivi Parigi. Sono un po’ dispiaciuta perché volevo vincere, ma sono comunque arrivata in semifinale. E ci riproverò il prossimo anno”.
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