La “Buona Scuola” passa alla Camera. Ora il test al Senato. Camusso rilancia: “La battaglia continua”. Scrutini: dietrofront dei Cobas
La ‘Buona Scuola’ passa alla Camera. La riforma targata Renzi-Giannini ha incassato 316 voti favorevoli, 137 contrari dall’assemblea di Montecitorio. Solo uno si è astenuto. Ma per il varo il ddl deve passare ora al vaglio del Senato.
Ma il malcontento tra gli insegnanti non si ferma. Per tutta la mattina i prof hanno dato l’assedio a Montecitorio per manifestare in piazza contro il provvedimento.
“Con il voto di oggi non si chiude la battaglia, che continua”, avverte il leader Cgil Susanna Camusso.
Battaglia che però non passerà per il paventato blocco degli esami. Non ci sarà nessun blocco degli scrutini per i cicli finali del percorso scolastico: esami di terza media, maturità e abilitazioni professionali. Ad annunciarlo è stata l’Autorità di garanzia per gli scioperi che, riferisce in una nota, ha ricevuto da parte delle sigle sindacali Unicobas, Cobas e Usb, le proclamazioni di due giorni di sciopero, da effettuarsi successivamente alla chiusura delle scuole. Questi sindacati, “conformandosi a quanto già dichiarato dall’Autorità, con riferimento all’articolo 3, lettera g, dall’Accordo sulla scuola del 1999, hanno esplicitamente escluso ogni forma di blocco degli scrutini per i cicli terminali del percorso scolastico (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)”, riferisce il Garante.
Quanto alle astensioni dagli scrutini delle classi intermedie, l’Autorità di garanzia “si riserva di decidere nei prossimi giorni, poiché sta valutando complessivamente le proclamazioni di sciopero che stanno via via pervenendo, allo scopo di evitare che l’attuazione delle astensioni, possa produrre, in concreto, una violazione della normativa”.
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