Strage al museo di Tunisi, arrestato nel milanese marocchino di 22 anni ritenuto uno degli autori del massacro. Era arrivato con un barcone di immigrati
Un marocchino di 22 anni è stato arrestato ieri sera, in strada, a Gaggiano, in provincia di Milano, perché sospettato di essere coinvolto nell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi.
Touil Abdel Magid, che era ricercato a livello internazionale, era in Italia un mese prima dell’attacco. L’unica traccia di lui è l’identificazione del 17 febbraio scorso quando è arrivato a Porto Empedocle con un barcone.
Il 22enne marocchino non era conosciuto alle forze dell’ordine in Italia. Su di lui c’è solo un decreto di espulsione .
Nell’appartamento in cui vivono la madre e i fratelli (estranei all’inchiesta, ndr) è stato sequestrato del materiale da parte degli agenti della Digos di Milano. Materiale su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
L’arresto del giovane è avvenuto al termine di un’operazione congiunta della Digos della Polizia e del Ros Carabinieri.
“Grazie a Forze dell’Ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità!”, ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi.
“Ancora una volta siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato. L’eccellente lavoro delle Forze di Polizia, infatti, ha consentito l’arresto di un marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi”, ha sottolineato il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“Si conferma quello che abbiamo sempre detto: l’allerta è altissima e il nostro sistema di controllo lo ha dimostrato, non risparmiando nessuna pista, perché questa al terrorismo è una guerra che non ha precedenti. Congratulazioni dunque – conclude Alfano – ai nostri uomini in divisa, agli inquirenti e all’intelligence, che hanno saputo tessere con alta professionalità la rete investigativa, senza escludere alcun canale di possibile infiltrazione”.
Va all’attacco Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, che ha sottolineato: ”E’l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l’Isis è in Italia, in mezzo a noi, e potrebbe colpirci quando vuole”.
Era il 18 marzo scorso quando un commando di terroristi si asserragliò all’interno del Museo del Bardo, vicino al Parlamento di Tunisi. Alla fine della giornata, il bilancio della strage fu di 24 morti e 45 feriti, tra cui quattro vittime italiane. L’arrestato, secondo quanto emerge, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’attentato.
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