Strasburgo, il Parlamento europeo riconosce le famiglie gay. Vendola: “Un passo avanti in Europa, in Italia invece la politica balbetta”
Il Parlamento europeo raccomanda di rendere più completo e comprensivo il diritto della famiglia e del lavoro, “tenendo conto delle famiglie monoparentali e dell’omogenitorialità” e “visto che la composizione e la definizione di famiglia cambiano nel tempo”. E’ uno dei passaggi contenuti in una risoluzione non vincolante approvata oggi dall’Aula di Strasburgo, che chiede che la nuova strategia post-2015 dell’Ue per la parità di genere sia dotata di obiettivi chiari, azioni concrete e un monitoraggio più efficace per progredire nella lotta alla discriminazione nel mercato del lavoro, nell’istruzione e nel processo decisionale.
Il Parlamento europeo evidenzia, inoltre, che sono necessarie azioni specifiche per rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche, delle donne Rom, delle donne anziane, delle madri single e dei Lgbti. La risoluzione è stata approvata con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni.
E in Italia arriva l’annuncio: “il Pride di sabato a Roma scenderà in piazza con lo slogan Family Gay”, fa sapere Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.
Per Nichi Vendola “un altro passo in avanti in Europa, grazie al rapporto votato oggi al Parlamento Europeo, sui diritti di tutte le persone – twitta il presidente di Sinistra Ecologia Libertà – In Italia invece la politica balbetta, non è riuscita neanche a dire no, finora, alle pretese della sentinella della morale Alfano e alle sue ottuse circolari” .
“Il Parlamento Europeo ha approvato il rapporto sull’uguaglianza di genere in Europa e parla delle famiglie lgbt in modo esplicito facendo riferimento alla ‘famiglia gay’”. Lo scrive in una nota Franco Grillini, presidente di Gaynet, definendo il passo “decisamente rilevante e soprattutto utile: come movimento lgbt andiamo dicendo da sempre che quella omosessuale è una famiglia come tutte le altre con le stesse dinamiche e con gli stessi problemi. Ora a riconoscerlo solennemente è proprio l’Europa che chiede anche che le norme in quell’ambito (compresi i risvolti in ambito lavorativo come congedi ecc.) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l’omogenitorialità”.
“Sotto il profilo culturale la svolta è enorme e fa piazza pulita del delirante ‘complotto gender’ di cui parla a vanvera il Vaticano: il Parlamento Europeo a larga maggioranza ha affermato una volta per tutte l’uguaglianza tra tutte le forme familiari senza distinzione alcuna e proprio per questo quando parliamo di matrimonio egualitario intendiamo che ogni istituto giuridico riguardante le famiglie sia uguale per tutti omo od etero che si sia. Oggi quindi -conclude Grillini- è una bella giornata per i diritti e le libertà per tutte le persone che credono all’uguaglianza formale e sostanziale tra tutti gli esseri umani”.
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