Nba Finals, 5 game ad alta tensione: Warriors trascinati da Curry strappano la vittoria ai Cavaliers (104-91). LeBron ancora numero uno
Dall’inviato VALERIA RUBINO
Una partita sconsigliata ai malati di cuore: tensione altissima, squadre che
restano a pochi punti di distanza fino a cinque minuti dalla fine. Poi, i Golden
State Warriors riescono a distanziare i Cleveland Cavaliers e conquistano gara
cinque dei playoff Nba (104-91), portandosi a una vittoria dal titolo, che
sarebbe il primo dal 1975. L’Oracle arena di Oakland è di nuovo tinta di giallo:
tutti i tifosi indossano le magliette dei Warriors con la scritta ” Strength in
numbers”. Grande partita per il beniamino di casa Stephen Curry, che ottiene 37
punti e diviene il primo giocatore a realizzare 7 tiri da 3 punti in due
occasioni nelle stesse finali.
Dopo il cambio di strategia della squadra di
Golden State in gara 4, anche il coach dei Cavaliers David Blatt sceglie di
giocare “small basketball”, utilizzando un quintetto formato da giocatori meno
alti e più agili, senza i grandi centri, in stile Warriors. La strategia
funziona, almeno all’inizio. Il russo Timofey Mozgov, 2 metri 16 per 113 kg,
gioca solo nove minuti in totale, nonostante abbia ottenuto 28 punti nella
partita precedente.
Tra i giocatori più possenti dei Cavaliers un LeBron James
ancora una volta incredibile, che trascina la squadra con 40 punti, 11 Assist e
14 rimbalzi. James sta giocando delle finali superbe, tanto da far rivedere il
concetto di mvp. Potrebbe accadere, a detta di molti esperti, che sia eletto
miglior giocatore delle finali un membro della squadra non vincente, in caso di
successo dei Warriors. Nonostante la bravura di Curry.
LeBron dimostra ancora
una volta di essere il numero uno. E di esserne consapevole.
“Sono fiducioso
perché sono il migliore giocatore al mondo. È’ così semplice” dice sicuro King
James. “Abbiamo un’opportunità martedì di andare a gara sette. Spero di giocare
meglio” aggiunge James, che indossa un cappellino dei Cavaliers e un giubbotto
lucido blu, t-shirt bianca e jeans neri abbinati a scarpe da ginnastica
rosse.
Seduto accanto a lui in conferenza stampa, Tristan Thompson, che segue
la moda del cappello a cilindro lanciata da LeBron, abbinandolo a una maglietta
blu.
I Cavaliers non possono più concedersi passi falsi e rischiano che la
squadra californiana festeggi la vittoria del campionato a Cleveland.
“Ci è
mancata l’energia, è mancato lo sforzo giusto, abbiamo sbagliato tanto. Non
possiamo ripetere questi errori o alzeranno loro il trofeo” conclude
LeBron.
Intanto, i Golden State non si montano la testa, pur essendo a una
vittoria dall’anello.
“Abbiamo combattuto duramente tutto l’anno ed ora siamo
nella posizione da poter andare a Cleveland e chiudere la serie” commenta un
elegante Steph Curry in completo beige e camicia bianca. L’atmosfera negli
spogliatoi “era uguale a quella dopo una vittoria di regular season” spiega il
giocatore dalla faccia di bambino angelico. “Siamo pronti per cogliere questa
opportunità” aggiunge il leader della squadra di casa.
La più grande sfida?
Fermare LeBron. ” Lavora costantemente. Costantemente. Possiamo solo provare a
fare in modo che faccia tiri difficili e farlo faticare per quei canestri. Se fa
40 punti, fa 40 punti. È per questo che è LeBron James” spiega Draymond Green,
seduto a fianco a Curry in conferenza stampa. “So che sono stato patetico nelle
prime tre partite, ma so anche che c’era una cosa che io e i miei compagni
dovevamo far meglio: combattere” aggiunge Green.
La lotta è ancora aperta.
Appuntamento a martedì a Cleveland.
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