Paura sui mercati, Milano la peggiore d’Europa cede quasi il 5%. Banche in caduta libera anche l’euro perde terreno
La Borsa di Milano arriva a fine mattinata con gli indici in forte calo ma sopra i minimi intraday, tra le peggiori d’Europa, superata solo da Lisbona, dopo la decisione del governo greco, approvata dal Parlamento, di convocare un referendum domenica prossima per chiedere alla popolazione se intende accettare le condizioni imposte dai creditori per estendere il piano di salvataggio del Paese. L’esecutivo guidato da Alexis Tsipras ha deciso la chiusura temporanea delle banche e della Borsa di Atene, oltre a prevedere controlli sui movimenti di capitali.
A Milano l’indice guida Ftse Mib, partito inizialmente in calo del 2%, ha poi accelerato al ribasso, arrivando a perdere circa il 5%, toccando un minimo intraday di 22.613 punti. Intorno alle 13.20 cede il 4,14% a 22.810 punti, tornando al livello di cinque sedute fa. L’indice generale All Share perde il 4,04% a 24.315 punti.
Le vendite sono generalizzate e fanno poche distinzioni, in una situazione molto volatile: su 321 titoli in negoziazione, solo 12 sono in rialzo, mentre 302 perdono terreno e 7 rimangono invariati. A trainare le vendite sono i bancari, con lo spread Btp-Bund che viaggia sui 153 punti.
Negative anche le altre Borse europee, in particolare Lisbona, maglia nera del Vecchio Continente, con il Psi 20 che cede il 4,69% a 5.560 punti. A Parigi Cac 4.882 punti (-3,51%); a Francoforte Dax 11.101 punti (-3,4%); ad Amsterdam Aex 479,95 (-2,94%); a Bruxelles Bel 20 3.625 punti (-2,51%); a Zurigo Smi 8.910 punti (-1,07%); a Madrid Ibex 10.945 punti (-3,76%); a Londra Ftse 6.642 (-1,65%).
In mattinata hanno chiuso in forte calo anche le piazze asiatiche, in particolare Tokyo e Shanghai, ma anche Hong Kong, dove l’Hang Seng ha perso il 2,6%.
Anche Wall Street, secondo i futures sugli indici principali, dovrebbe aprire in rosso: il contratto più scambiato sull’S&P 500 cede l’1,2% intorno alle 12.30. La settimana borsistica sui mercati americani sarà breve per via dell’Independence Day, che, cadendo sabato 4 luglio, comporta una festività venerdì 3 luglio.
L’euro sul mercato valutario cala 1,111 dollari (-0,4%). L’oro a pronti al London Bullion Market sale al fixing di stamani a 1.176,5 dollari l’oncia, da 1.170,5 dollari venerdì pomeriggio, per effetto della domanda di beni rifugio.
Tra i settori in piazza Affari forti vendite sulle banche, che cedono il 5,05% e che stamani sono finite in asta di volatilità a ondate. In rosso anche finanziari (-4,69%), assicurazioni (-4,27%), media (-4,19%). Nessun settore è in verde.
Sul Ftse Mib pesanti i bancari, in particolare Banca Mps (-7,2%), Banco Popolare (-6,22%), ma nessun istituto di credito tra le blue chip perde meno del 4%. In calo anche Mediolanum (-6,13%). Le vendite colpiscono tutti: nessun titolo del Ftse Mib è sopra la parità. Il miglior titolo dell’intero listino è Investimenti e Sviluppo, che guadagna solo l’1,33%. Cala Industria e Innovazione, maglia nera della Borsa di Milano (-8%).
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