Referendum, la Grecia dice no (60%) al piano dei creditori internazionali. Tsipras: “Non si può ignorare la decisione di un popolo”. Ripartono i negoziati
Il ‘no’ al referendum in Grecia sul piano dei creditori internazionali verso la vittoria con il 60%. E una delegazione del governo è già pronta a partire per Bruxelles per rilanciare i negoziati con i creditori internazionali. “Con questo risultato il primo ministro ha un mandato chiaro dal popolo greco”, ha detto il portavoce dell’esecutivo ellenico Gavriil Sakellaridis all’emittente Ant1, invitando i greci all’unità nazionale.
Superato il quorum. Gli aventi diritto erano circa dieci milioni e il referendum, ha annunciato il ministro dell’Interno, è valido, avendo superato il quorum del 40%. Per l’esattezza, l’affluenza parziale è al 55%, nonostante non si potesse votare a distanza e molti cittadini per motivi economici o per lavoro hanno avuto difficoltà a esprimere una preferenza. Il quorum necessario per la validità del voto era al 40%.
“Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa – ha detto Alexis Tsipras dopo aver votato – perché si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo” ha affermato il premier greco. “Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”, ha poi detto uscendo dal seggio, dove ha scherzato con gli scrutatori perché non riusciva a piegare la scheda.
Merkel domani da Hollande. Renzi convoca Padoan. La cancelliera Angela Merkel volerà a Parigi domani per incontrare il presidente francese Francois Hollande e confrontarsi sugli sviluppi della situazione in Grecia dopo il risultato di oggi, mentre il premier italiano, Matteo Renzi ha convocato sempre domani mattina, alle 9.30 a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
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