“Berlusconi compro’ i senatori”, l’ex cavaliere condannato a 3 anni di carcere insieme a Lavitola. Ma a novembre scatta la prescrizione
L’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex direttore de l’Avanti Valter Lavitola sono stati condannati alla pena di 3 anni di reclusione dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Napoli. Si chiude così il processo sulla presunta compravendita di senatori che sarebbe stata messa in atto da Berlusconi per far cadere il Governo Prodi nel 2008.
Per entrambi gli imputati l’accusa era di corruzione. I pm della Procura di Napoli avevano chiesto la pena di 5 anni di reclusione per Berlusconi e di 4 anni e 4 mesi per Lavitola.
“C’erano dei rumors, delle voci di cui non sapevo nulla, come ho detto al giudice, se l’avessi saputo sarei ancora presidente del Consiglio”. E’ quanto ribadisce l’ex premier Romano Prodi commentando la sentenza. A chi gli domandava per quale motivo non si sia costituito parte civile nel processo, il Professore ha risposto: “Il danno non è stato alla mia persona ma alla democrazia”.
“Di fronte a una sentenza politica già sicuramente prescritta, non si può che commentare che siamo dinanzi all’ennesimo processo politico e mediatico, con il solo obiettivo di gettare fango sul leader di opposizione. Al presidente Berlusconi va tutta la mia solidarietà e affetto”, dichiara il presidente del gruppo Forza Italia al Senato Paolo Romani.
“Siamo convinti che in appello e in Cassazione ci sarà l’assoluzione nel merito. Decideremo se rinunciare alla prescrizione quando questa maturerà, il prossimo 6 novembre”. Questo il primo commento di Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi, dopo la lettura della sentenza che condanna l’ex premier e Valter Lavitola a tre anni di reclusione per corruzione. “Non c’è stata corruttela”, ha aggiunto Ghedini riferendosi ai soldi che sarebbero stati elargiti a Sergio De Gregorio per passare al centrodestra e far cadere il governo Prodi nel 2008, “semmai -ha concluso- si è trattato di un finanziamento”.
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