Il piano Greco di 12 miliardi tra tagli alla spesa ed entrate fiscali. La Borsa ci crede e sale.Hollande: “Proposte serie e credibili”
Il governo greco ha presentato all’Eurogruppo il nuovo piano da dodici miliardi di euro di tagli alla spesa e nuove entrate fiscali. Per François Hollande, “le prossime ore saranno importanti”. “Ancora nulla è fatto”, ha affermato il presidente francese, che giudica tuttavia le proposte greche “serie” e “credibili”. “I greci mostrano una determinazione a restare nella zona Euro”, ha dichiarato Hollande, sottolineando che “le discussioni devono riprendere con una volontà di concludere”.
Il premier Matteo Renzi parlando della questione della Grecia con il primo ministro irlandese Enda Kenny, al termine del bilaterale a palazzo Chigi, ha dichiarato: “Speriamo di non rivederci anche domenica, che significa accordo sabato tra i ministri dell’Economia senza ulteriori summit”. “Noi speriamo nell’accordo, sarà un accordo non dissimile, non lontano, da quello di cui si discuteva 15-20 giorni fa”, ha aggiunto. “Qualsiasi accordo ci sarà, e io sono ottimista, sarà importante perché le sofferenza dei greci ci stanno a cuore”, ha sottolineato il premier.
Il Parlamento greco dovrebbe riunirsi nelle prossime ore per discutere delle proposte di riforma formulate dal governo. Il voto del Parlamento, ha fatto sapere l’agenzia Ana-Mpa, consentirà o meno al governo di negoziare il pacchetto di riforme.
La conferma che il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha ricevuto la proposta del governo greco è arrivata ieri sera, su Twitter, dal suo portavoce Michel Reijns. “Nuove proposte greche ricevute dal presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, importante per le istituzioni prenderle in considerazione nella loro valutazione”, ha scritto Reijns sul social network.
Il documento, si legge sull’agenzia di stampa Ana-Mpa, è stato anche presentato al Parlamento, in maniera tale che oggi ai legislatori verrà chiesto, attraverso procedure di emergenza, di approvare la proposta ed autorizzare il governo a negoziare con i creditori. Dopo che il negoziato verrà concluso, il documento finale sarà presentato al Parlamento per essere approvato, rendendolo legge.
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