Intercettazioni, bagarre alla Camera. Via libera al ddl per la riforma della pubblicabilita’ delle conversazioni telefoniche. Opposizioni: “Legge bavaglio”
Primo passo del ddl sulla giustizia penale, che oggi ha avuto il via libera della commissione Giustizia della Camera. Il disegno di legge per la riforma del processo penale arriverà in aula lunedì per l’avvio della discussione generale.
Il ddl contiene al suo interno la delega al governo per scrivere la nuova legge sulle intercettazioni. Come detto il testo approderà a Montecitorio la prossima settimana e affronterà in autunno l’aula del Senato. Solo ad approvazione definitiva il governo potrà esercitare la delega e scrivere le regole per disciplinare l’uso delle intercettazioni da parte dei magistrati in tutti i provvedimenti (arresti, sequestri, perquisizioni) e soprattutto pianificare la pubblicabilità delle intercettazioni stesse.
Ma proprio sulla parte del disegno di legge di riforma del processo penale riguardante le intercettazioni è montata la protesta delle opposizioni che ritornano a parlare di “legge bavaglio”. Nel testo infatti, tra le altre norme, c’è anche l’emendamento a firma di Alessandro Pagano che prevede una stretta sulle intercettazioni “carpite in modo fraudolento” con registrazioni o riprese” con il rischio di carcere fino a 4 anni. La norma non dovrebbe mettere in pericolo inchieste e denunce giornalistiche (nella delega al governo, infatti, non c’è alcuna previsione di pene carcerarie specificamente a carico dei giornalisti) ma ha sollevato ugualmente le proteste del M5S: “È una porcata a danno della libera informazione”, hanno protestato i 5 stelle, esibendo dei cartelli con la scritta #NoBavaglio e annunciando sul blog di Beppe Grillo di essere pronti “a dar battaglia per difendere la libertà d’informazione”.
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