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L’uccisione di Cecil, lo Zimbabwe chiede l’estradizione per Walter Palmer. Dopo il leone voleva uccidere un elefante. Il dentista chiude lo studio

L’uccisione di Cecil, lo Zimbabwe chiede l’estradizione per Walter Palmer. Dopo il leone voleva uccidere un elefante. Il dentista chiude lo studio

“Consegnatelo alla giustizia dello Zimbabwe”: si fa sempre più difficile la situazione per Walter Palmer, il dentista del Minnesota che ha ammesso di aver ucciso Cecil il leone, il più amato dello Zimbabwe. Da giorni è ormai al centro di un ‘assedio’ mediatico internazionale, ma anche fisico, con manifestanti davanti al suo studio dentistico. E ora arriva anche la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità di Harare, che insolitamente trova molti sostenitori anche negli Usa.

“Ci appelliamo alle autorità responsabili per l’estradizione nello Zimbabwe, così che possa rispondere della sua azione illegale”, ha affermato il ministro dell’Ambiente del governo di Harare, Oppah Muchinguri.

Ma ancora prima che la sua richiesta venisse resa nota, su ‘We The People’, la sezione del sito web della Casa Bianca in cui possono essere lanciate e firmate petizioni, è apparsa una richiesta dal titolo “Estradare Walter Palmer del Minnesota davanti alla giustizia dello Zimbabwe”. In meno di tre giorni, ha raccolto oltre 170mila firme, e continua ad accumularne ad una velocità sorprendente.

Brigitte Bardot ha chiesto un castigo “esemplare”. L’attrice, nota per la sua militanza animalista, ha scritto in un comunicato: “Spero che gli Stati Uniti rispondano alla richiesta di estradizione dello Zimbabwe”, definendo Palmer “un serial killer”.
Assedio al killer di Cecil: il dentista che ha ucciso il “re leone” costretto a chiudere lo studio

E mentre Palmer sembra almeno per il momento esser riuscito a far perdere le sue tracce, continuano ad emergere dettagli sulla sua passione per la caccia grossa, e foto che lo ritraggono mentre mostra orgoglioso alcuni suoi trofei, come un leopardo e altri magnifici animali selvaggi da lui uccisi.

E’ tra l’altro venuto fuori che, dopo aver ucciso Cecil, voleva uccidere anche un elefante che avesse una zanna da almeno 28 chili, ma non ne ha trovato uno “grande abbastanza”.

A rivelarlo, in un’intervista al Telegraph, è stato Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista che ha guidato Palmer nella ‘spedizione’, l’unico finora sul quale pendono accuse formali per caccia illegale nello Zimbabwe.

In questa atmosfera, l’ente federale per la caccia e la pesca americano si è detto “profondamente” colpito “per la recente uccisione di Cecil il leone” e ha fatto sapere, riferisce l’Huffington Post, di essere al lavoro “per ricostruire i fatti” e di voler “assistere i funzionari dello Zimbabwe in ogni modo richiesto”.

Non c’è un riferimento esplicito all’estradizione, ma i due Paesi hanno firmato un accordo sulla materia sin dall’aprile del 2000, e vari esperti legali la considerano più che possibile, come riferisce tra gli altri il Washington Post, anche se lo Zimbabwe, nota il giornale, è un Paese governato “da un dittatore corrotto”, Robert Mugabe.