Riforme, bagarre al Senato dopo il gesto osceno di Lucio Barani (verdiniano) alla collega Barbara Lezzi. Grasso apre un’indagine
Bagarre al Senato dopo che la senatrice M5S Paola Taverna ha denunciato un gestaccio di natura sessuale nei confronti della collega Barbara Lezzi da parte di Lucio Barani, capogruppo Ala. La mimica di un rapporto orale si sarebbe verficata ‘in combinato disposto’ con un altro collega dell’Alleanza liberalpopolare. L’aula, impegnata a discutere la riforma della Costituzione, è stata sospesa da Pietro Grasso, dopo che le successive parole di Barani (“Se sono stato male interpretato me ne scuso”) non sono state considerate delle scuse formali dalla diretta interessata.
Barani, al quale Grasso ha dato la parola per chiarire l’accaduto, ha provato a dire che il suo gesto riguardava il fatto che finalmente fosse stata data la parola al suo compagno di gruppo Ciro Falanga: “Se sono stato male interpretato me ne scuso”. Ma nessuno fra gli M5S gli ha creduto e Lezzi stessa non le ha considerate delle scuse, aggiungendo che le stesse andranno rivolte non solo alle donne dell’aula ma a tutti gli uomini.
Siamo di fronte a “un’escalation” che ha toccato “punte inaccettabili”, d’ora in poi “il rigore sarà assoluto” e “chiedo la collaborazione di tutti i senatori” e di tutti “i gruppi parlamentari”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso che ha convocato per lunedì prossimo alle 13 il Consiglio di presidenza per valutare quanto accaduto in aula.
“Sono veramente dispiaciuto di ciò che sta accadendo nell’Aula del Senato in ragione di un equivoco ingenerato da alcuni miei gesti istintivi. Con la mano rivolta verso il mio stesso volto invitavo quanti impedivano l’intervento del senatore Falanga a ingoiare i fascicoli che tanto veementemente stavano sventolando”, ha scritto poi in una nota Barani aggiungendo: “Ho poi gesticolato al senatore Consiglio – aggiunge il parlamentare – che imprecava contro di me, di venirlo a fare presso il mio scranno. Il tutto senza mai proferire parola e tanto meno volgarità nei confronti delle colleghe senatrici che ho sempre rispettato”. “In ogni caso – prosegue – se, vista la concitazione del momento, ciò può essere stato interpretato in maniera offensiva, mi scuso soprattutto con le colleghe che hanno avvertito tali gesti come rivolti nei loro riguardi. La mia storia e la mia educazione a difesa dei diritti di ognuno mi impedirebbe, fosse anche per polemica politica, di ricorrere a volgari espressioni gestuali”. “Voglio sperare che le mia scelta di abbandonare i lavori odierni possa riportare il clima di serenità necessario a svolgere il nostro lavoro di riforma della Costituzione ed è esclusivamente con questo auspicio che ho lasciato l’Aula”, conclude Barani.
Dopo l’approvazione ieri dell’articolo 1, oggi si è passati all’articolo 2 della riforma costituzionale.
Social