Il dopo dimissioni, Marino celebra un matrimonio. Sel apre al sindaco: “Avanti con Marino se si cambia rotta” La lega pronta a correre a Roma
All’indomani delle dimissioni da sindaco di Roma Ignazio Marino è arrivato in Campidoglio. Marino, che per la prima volta ha messo piede a Palazzo Senatorio da primo cittadino dimissionario, è sceso dall’auto ed è entrato da un ingresso secondario rispetto alla scalinata principale davanti alla quale lo aspettavano giornalisti e fotografi tenuti a distanza dal cordone di sicurezza.
Marino ha poi lasciato il Palazzo Senatorio e, attraversando a piedi la piazza del Campidoglio, ha raggiunto la Sala Rossa. ”Sto molto bene e sto andando a celebrare un matrimonio”, si è limitato a dire ai giornalisti. ”Buon lavoro”, ha poi aggiunto.
SEL, AVANTI CON MARINO SE SI CAMBIA ROTTA – ”Noi vogliamo andare avanti con il programma elettorale. E’ giusto chiedere al Sindaco un cambio di rotta, la verità, il rispetto del mandato. Altrimenti può anche confermare le sue dimissioni” ha scritto su Facebook Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio all’indomani delle dimissioni del sindaco.
“Perché è stata fatta una operazione di potere – spiega in un lungo post – inserendo nel Governo della città figure espressione diretta del Governo Renzi, perché è stato violentato il voto del 2013 e cambiato in corsa il programma su cui ha ottenuto la fiducia, perché ha comunicato la privatizzazione di Ama e Atac in barba alla maggioranza e al vincolo di mandato, perché nonostante il commissariamento politico del Pd nella Giunta, nonostante la presa diretta con il Governo Renzi non c’è stato nessun miglioramento per la città, perché se conduci una battaglia sacrosanta per la trasparenza e la legalità mettendo addirittura sotto la lente di ingrandimento il salario accessorio dei dipendenti comunali, non puoi peccare sulla stessa materia etica che agiti a gran voce, perché la città si governa, non si provoca, perché noi non ci schieriamo negli scontri tra il blocco di potere del Pd che fa riferimento al Sindaco e quello che fa riferimento a Renzi, perché noi vogliamo andare avanti con il programma elettorale e di questo vogliamo essere custodi, perché tutto questo e per molto ancora da dire, comunicare, agire, è giusto chiedere al Sindaco un cambio di rotta, la verità, il rispetto del mandato. Altrimenti può anche confermare le sue dimissioni”.
”Marino è stato il vero baluardo contro mafia capitale – ha detto l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, arrivato in Campidoglio – poi si può dire tutto il male possibile sulle sue presunte gaffe e sugli scontrini, ma ricordiamoci che, quando Roma era assediata da mafia capitale, l’unico che ha mantenuto un presidio di legalità si chiama Ignazio Marino”.
”In questo momento – ha sottolineato – non c’era la possibilità di andare avanti. Siamo consapevoli che la strada delle dimissioni era l’unica possibile ma non dimentichiamo quello che prima ha fatto Marino: possiamo giocare e divertirci sugli scontrini e sugli spaghetti all’aragosta, ma la città non deve dimenticare che è stato avviato un percorso di trasparenza, regolarità contabile e di rispetto delle regole”.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo ad Agorà su Rai3, ha spiegato che “la Lega correrà per la prima volta a sindaco di Roma. Marino ormai era una macchietta. Il problema non è solo Roma, ma anche Milano, Bologna, Napoli. Il problema sono il Pd e i suoi amministratori locali. Io con Marchini non ho mai parlato. La Meloni mi piacerebbe se si candidasse, ma non esiste una sola candidatura”.
Poi, a margine della presentazione della scuola di Formazione Politica organizzata da Lega e Noi Con Salvini, ha precisato: “Meloni candidata sindaco a Roma? A me piacerebbe qualcuno che ama la Capitale, al di sopra di tutto e di tutti. Non faccio nomi e non faccio sigle. Niente alchimie o marmellate. La Lega c’è e ci sarà anche a Roma, magari con un suo candidato, perché no”.
Quindi ha aggiunto: “Marino ha ancora 20 giorni per ritirare le dimissioni? Sarebbe una follia, vado io in ufficio con lo scotch e lo porto via di peso”.
“La disfatta di Marino è la disfatta di Renzi, che l’ha difeso alla faccia di tutto e di tutti, soprattutto dei cittadini romani – ha attaccato ancora Salvini – Spero che la figura di fango di Marino e del Pd avvicini tanta gente normale che ha voglia di costruire il futuro della propria comunità. Al voto domani mattina, perché in questo Paese la democrazia è già stata sospesa per troppo tempo”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è intanto intervenuta con un post su Facebook. “Ho letto la lettera di Marino che contiene la ‘minaccia’ ai romani del ritiro, entro 20 giorni, delle sue dimissioni – ha scritto Meloni – Una vergogna infinita. Il Pd dimostri di non essere disposto davvero a prolungare strumentalmente l’agonia di questa amministrazione firmando insieme ai nostri consiglieri le dimissioni immediate. Solo questo atto eviterà al marziano di continuare a restare sindaco”.
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