Roma, tangenti e appalti truccati per riparare le buche della capitale: 3 arresti. Bloccata la prima gara per il Giubileo
Due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale sono agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della grande viabilità della città.
Dalle prime ore di questa mattina, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Roma, al termine di attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, oltre agli arresti, stanno eseguendo una serie di perquisizioni e sequestri a carico dei due imprenditori e del funzionario del dipartimento Simu. Le perquisizioni, in particolare, stanno interessando sia le società ricollegabili agli imprenditori che l’ufficio del funzionario.
I due imprenditori, al fine di incrementare la probabilità di aggiudicazione delle gare, ognuna del valore di circa un milione di euro, cooperavano per ottenere informazioni ulteriori su quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti. Anche il mero dato numerico permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l’aggiudicazione per ‘massimo ribasso’ sia con la metodologia della ‘media mediata’, espressione riferita al cosiddetto ‘taglio d’ali’, con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati.
La manutenzione stradale della Grande Viabilità di Roma Capitale avviene tradizionalmente attraverso la suddivisione della città metropolitana in otto lotti, corrispondenti ad altrettante aree. L’affidamento della manutenzione e sorveglianza è effettuato, per ciascun lotto, mediante gara e con durata limitata nel tempo. Allo scadere del periodo temporale, quindi, vengono bandite nuove gare, onde assicurare la continuità del servizio. Le imprese invitate vengono sorteggiate dall’Amministrazione attraverso un metodo casuale tra quelle iscritte ad uno specifico sistema informatizzato in uso presso Roma Capitale. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati posti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
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