Governo e magistrati, prove di distensione. Maria Elena Boschi: “Lavoriamo nella stessa direzione con il rispetto reciproco”
“Lasciatemi mandare un messaggio di deferenza e rispettoso al nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella che con la sua presenza qui nei giorni scorsi ha voluto dimostrare come l’Italia tutta riconosce il valore degli uomini e delle donne che da magistrato servono il nostro Paese”. Lo ha detto il ministro delle riforme costituzionali Maria Elena Boschi, intervenendo al 32esimo congresso dell’Associazione nazionale magistrati, in corso a Bari.
Citando una riflessione di Niccolò Macchiavelli, il ministro ha detto che “non ci può essere una città libera dove anche un solo cittadino è temuto da un magistrato. Ovviamente il concetto di magistrato – ha precisato – era molto diverso e più ampio rispetto a quello di oggi. Però credo che il presidio di indipendenza che garantisce la libertà delle nostre città e la sicurezza dei nostri cittadini fa parte dei nostri valori riconosciuti”.
Boschi difende il lavoro fatto dal governo, che “nella Legge di stabilità ha sbloccato le risorse per l’assunzione di 300 nuovi magistrati che per carità, sappiamo tutti, non sono la soluzione del problema organizzativo della giustizia ma sono un segnale di una inversione di tendenza che verrà rafforzato in futuro”. “Davvero il Paese si è rimesso in moto, l’incantesimo dell’immobilismo si è rotto” ha sottolineato il ministro delle riforme costituzionali. “Noi sappiamo che ci possono essere punti di vista diversi su questi singoli provvedimenti – ha aggiunto – ma c’è un dato innegabile: che le riforme le stiamo facendo, che le cose stanno cambiando davvero”. “Le nostre riforme hanno un filo logico unitario. Poi ci possono essere opinioni differenti” ha ribadito Boschi ricordando che “in questi dieci anni il Parlamento non era riuscito a cambiare una legge elettorale che poi è stata riconosciuta illegittima dalla Corte costituzionale”
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“Lavoriamo nella stessa direzione con il rispetto reciproco nell’autonomia di ciascuno” ha detto dal canto suo il presidente di Anm, Rodolfo Sabelli rivolto al ministro. Per il vicesegretario dell’Associazione nazionale magistrati, Ilaria Sasso Del Verme “c’è bisogno di riforme, i magistrati sono i primi che le vogliono, ma ci sono impostazioni diverse su quali siano quelle necessarie e utili per restituire efficienza al sistema. Il progetto di legge di riforma del sistema penale – sottolinea – delude le aspettative”. Poco prima il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli aveva ribadito l’auspicio di un confronto che “non rifiuta momenti di critica ragionata ma rifiuta le critiche ingiustificate”. Sasso Del Verme ha detto che alcune riforme come quella della ‘messa alla prova’ sono state apprezzate dalla magistratura.
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