Lavoro, cresce l’occupazione stabile: in nove mesi 371,347 nuovi posti a tempo indeterminato. L’effetto decontribuzione
Cresce l’occupazione stabile. Nei primi nove mesi è nettamente positivo il saldo dei contratti a tempo indeterminato (+469.393) e nettamente superiore a quello registrato per il corrispondente periodo dell’anno precedente (+98.046). La differenza, 371.347, sono i rapporti fissi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo rende noto l’Inps diffondendo i dati gennaio-settembre dell’Osservatorio sul precariato. Nei primi nove mesi del 2015 è aumentato, rispetto al corrispondente periodo del 2014, il numero delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato nel settore privato (+340.323: da 990.641 a 1.330.964, +34,4%). Crescono anche le assunzioni con contratti a termine (+19.119) mentre si riducono le assunzioni in apprendistato (-32.991).
Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 371.152 (l’incremento rispetto al 2014 è del 18,1%). Le cessazioni di rapporti a tempo indeterminato sono di poco aumentate (+25.889 per un totale di 1.232.723). La variazione netta – vale a dire il saldo tra le assunzioni e le cessazioni – per i primi nove mesi del 2015 sfiora le 600mila posizioni; ciò che è rilevante è il confronto con l’analogo valore per l’anno precedente, pari a 310.595 unità: il miglioramento è dunque prossimo alle 300mila unità.
A pesare è soprattutto l’effetto della decontribuzione. Nei primi 9 mesi del 2015 gli assunti a tempo indeterminato con gli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilita’ per quest’anno sono stati oltre 906.000. Si tratta di 703.890 nuove assunzioni e 202.154 trasformazioni di contratti a termine.
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