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La barbarie a Parigi, “tre squadre di terroristi coordinate” Si cercano altri complici. Holland: “Guerra aperta all’Isis”

La barbarie a Parigi, “tre squadre di terroristi coordinate” Si cercano altri complici.  Holland: “Guerra aperta all’Isis”

Parigi sotto choc all’indomani degli attentati che hanno colpito diversi punti della capitale: lo Stade de France, mentre era in corso la partita Francia-Germania, Boulevard Voltaire, Rue Alibert, Rue de la Fontaine au Roi e la sala da concerti Bataclan, dove si è registrato il maggior numero di vittime (FOTO). “Sono 129 le persone cha hanno perso la vita”, mentre i feriti sono 352, di cui almeno 90 gravi, ha riferito il procuratore di Parigi Francois Molins, in conferenza stampa, aggiungendo che “otto terroristi sono morti”.

A compiere “la barbarie” la notte scorsa sono state “tre squadre di terroristi coordinate”, ha continuato, precisando che gli attentatori hanno fatto uso di kalashnikov e di “dispositivi esplosivi identici” tesi a “fare il maggior numero di vittime”.

ARRESTI E PERQUISIZIONI IN BELGIO – Operazioni di polizia sono state effettuate oggi in Belgio. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Belga, sarebbero state arrestate in relazione agli attentati di Parigi tre persone che venivano dal quartiere multietnico di Molenbeek a Bruxelles. Gli agenti, si legge sul sito del quotidiano belga La Derniere Heure, stanno effettuando perquisizioni negli alloggi dei tre. Il premier belga Charles Michel alla televisione Rtl ha detto che una delle persone bloccate a Molenbeek ieri sera era a Parigi.

E’ stato fermato inoltre al confine tra la Francia ed il Belgio un francese che ha noleggiato una delle auto usate per gli attacchi, immatricolata in Belgio. L’uomo viaggiava insieme ad altri due uomini. I tre, tutti residenti in Belgio, non erano conosciuti alle autorità francesi. Le autorità del Belgio hanno avviato una propria indagine per terrorismo riguardo gli attentati di Parigi.

LE INDAGINI – Gli inquirenti, secondo quanto riportano i media francesi, starebbero cercando una decina di sospetti nell’area di Parigi. Il ritrovamento sul corpo dei uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere vicino allo Stade de France di un passaporto siriano indica quella che Figaro chiama “la pista siriana”. Il passaporto potrebbe confermare il fatto che uno o più membri del commando che hanno seminato terrore e morte a Parigi si siano addestrati alla jihad in Siria.

GLI ITALIANI – Un’italiana che ieri si trovava a Parigi, la 28enne veneziana Valeria Solesin, “non risulta al momento rintracciabile” , rendono noto fonti della Farnesina, precisando tuttavia che “le ricerche proseguono”. La ragazza, a Parigi per una borsa di studio, ieri si trovava al Bataclan insieme al fidanzato. I ragazzi si sono persi di vista durante il blitz delle teste di cuoio. La 28enne, al momento, non risulta nell’elenco delle vittime e quindi la speranza è che sia in ospedale.

Tra i feriti ci sono diversi italiani. Un uomo e una donna di Senigallia, come riferito dal sindaco della cittadina marchigiana Maurizio Mangialardi, che erano al concerto al Bataclan. C’è poi un rugbista, il mediano d’apertura del Mogliano Aristide Barraud, che, a quanto riporta OnRugby, avrebbe un polmone perforato da una scheggia.

Anche due giovani trentini sono rimasti coinvolti negli attentati. Si tratta dei fratelli Andrea e Chiara Ravagnani, di Dro, che si trovavano al Bataclan insieme con i rispettivi fidanzati, Valeria Soresin, la ragazza attualmente irreperibile, e Stefano Peretti, veronese. I due ragazzi gardesani hanno già contattato la famiglia in Trentino spiegando di aver riportato solo lievi ferite. In particolare, Ravagnani ha riferito che un colpo lo ha ferito di striscio a un orecchio, mentre la sorella ha riportato solo qualche escoriazione durante la fuga.

I TERRORISTI IN AZIONE – Otto terroristi sono morti. Uno di loro, identificato al Bataclan, è di nazionalità francese. L’uomo, già noto ai servizi di sicurezza, era nato il 21 novembre 1985 a Courcouronnes, ad una trentina di chilometri da Parigi. Lo ha confermato il procuratore di Parigi. Su di lui era stata aperta nel 2010 una ‘fiche S’ per radicalizzazione, ha detto ancora il procuratore, specificando comunque che non era mai stato coinvolto in inchieste terroristiche. La formula ‘fiche S’ vuol dire che era stato schedato dai Servizi per la sicurezza dello Stato.

Sul corpo dilaniato di uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere ieri sera non lontano dallo Stade de France sarebbe stato trovato invece un passaporto siriano. Il titolare del documento era stato registrato in Grecia lo scorso ottobre. Lo afferma il vice ministro greco Nikos Toskas, precisando che è “passato per Lesbo il 3 ottobre dove è stato identificato in base alle regole dell’Ue”. I media in Francia riferiscono che il passaporto appartiene a un siriano nato nel 1990, precisando che non era noto ai servizi segreti francesi.

Sempre i media francesi, citando la polizia greca, riportano che due migranti, registrati in Grecia, sarebbero ricercati dalla polizia nell’ambito degli attentati di Parigi.

Vicino al corpo di un altro attentatore sarebbe stato trovato un passaporto egiziano. Lo riporta la tv satellitare al-Arabiya. Secondo quanto riferisce ‘Europe1′ inoltre una coppia di spettatori presenti al concerto avrebbe visto una donna tra gli assalitori che hanno attaccato il Bataclan.

Altri terroristi potrebbero essere ancora in fuga, ha detto al ‘Washington Post’ una fonte dell’antiterrorismo europea, secondo cui, “per pianificare sei attacchi, bisogna che ci siano molte persone coinvolte, non solo quelle sul posto”.

Gli assalitori del Bataclan “gridavano Allah è grande in arabo – ha detto un testimone ai microfoni di ‘France Info’ – Sparavano al pubblico gridando allah Akhbar”. I terroristi al Bataclan, ha precisato il prefetto di polizia di Parigi, “avevano delle cinture esplosive che hanno azionato nel corso dell’assalto” da parte delle forze dell’ordine.

KAMIKAZE TENTO’ DI ENTRARE NELLO STADIO – Almeno uno dei terroristi kamikaze che si sono fatti esplodere ieri all’esterno dello Stade de France ha cercato di entrare nello stadio dove si trovavano 80mila spettatori e, bloccato, si è fatto esplodere. E’ quanto scrive il Wall Street Journal citando una guardia di sicurezza.

LA RICOSTRUZIONE DEL PROCURATORE – La prima esplosione di ieri durante la partita, ha riferito il procuratore Francois Molins, è avvenuta alle 21:20. Due corpi sono stati ritrovati sul luogo dell’esplosione, tra cui quello di un kamikaze che aveva una cintura esplosiva. Per quanto riguarda l’altra scena del decimo arrondissement, 15 persone sono state uccise a colpi di kalashnikov, mentre molte altre sono rimaste ferite. I terroristi si trovavano a bordo di una Seat nera.

Alle 21:30 un’altra esplosione è avvenuta allo Stade de France. Si è trattato di un secondo kamikaze con un giubbotto esplosivo. Due minuti dopo, alcuni individui nel XIX arrondissement, sempre a bordo di una Seat nera, hanno aperto il fuoco. In seguito è stato trovato un centinaio di bossoli.

Successivamente, alle 21:36 in Rue Charonne, nell’XI arrondissement, è stata vista sempre una Seat nera e al ristorante la Belle equipe sono state uccise 19 persone, 9 sono invece in uno stato di urgenza. Poco prima delle dieci, alle 21:40, una polo nera è arrivata davanti al Bataclan. Tre individui hanno fatto irruzione, sparando e prendendo il pubblico in ostaggio. Alle 21:53 un terzo kamikaze si è fatto saltare in aria vicino lo stade de France. Alle 00:20 le forze di sicurezza sono intervenute al Bataclan e liberato gli ostaggi sopravvissuti. I tre aggressori sono stati uccisi.

LA RIVENDICAZIONE – Gli attacchi sono stati rivendicati dallo Stato Islamico. In un comunicato diffuso tramite Twitter, intitolato ‘La benedetta battaglia di Parigi contro la Francia crociata’, l’autoproclamato ‘Stato Islamico’ afferma che “otto nostri fratelli con cinture esplosive indosso e armati di Kalashnikov hanno preso di mira luoghi scelti con accuratezza nel cuore della Francia”. “Questa battaglia è solo la prima goccia, è un monito per chi vuole capire la lezione”, si legge ancora nel comunicato in cui si afferma che ieri gli attentatori suicidi si sono fatti esplodere dopo aver finito le munizioni. “La Francia e coloro che seguono le sue orme dovranno capire che saranno in cima alla lista degli obiettivi dello Stato Islamico”, sottolineano.

Sullo stesso social, in un’altra rivendicazione non ufficiale diffusa da Rita Katz, direttore di Site che monitora i gruppi jihadisti, si leggeva: “Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticheranno questo giorno, come gli americani l’11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice”.