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Coalizione anti-Isis più’ forte: Merkel manderà’ i Tornado tedeschi contro il Califfato. Renzi pieno appoggio ad Hollande

Coalizione anti-Isis più’ forte: Merkel manderà’ i Tornado tedeschi contro il Califfato. Renzi pieno appoggio ad Hollande

La Germania si unisce ai bombardamenti contro l’Isis: Berlino invierà infatti i Tornado nella guerra al Califfato in Siria «come conseguenza degli attentati di Parigi». Lo hanno deciso Angela Merkel e i ministri competenti nel corso di un incontro a Berlino, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa tedesca Dpa.

Sembra dunque prendere corpo una più ampia coalizione contro il Califfato in Siria. Oggi, infatti, Cameron ha chiesto al Parlamento britannico il via libera per i raid della Royal Air Force in Siria. «Dobbiamo colpire questi terroristi ora: si tratta di un interesse nazionale», ha detto il premier, oltre che «schierarci con la Francia» dopo la strage di Parigi.

Non sembra invece imminente la partecipazione dell’Italia. Durante l’incontro con Hollande a Parigi, Renzi ha ribadito la «necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione dell’Isis e del disegno atroce che esso rappresenta». Ma il premier non ha mai parlato espressamente di un intervento.
Contro lo Stato islamico “c’è la necessità di uno sforzo sempre più inclusivo, di una coalizione sempre più ampia per arrivare alla distruzione dell’Isis e del suo disegno atroce e allucinante”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine dell’incontro con il presidente francese, Francois Hollande, all’Eliseo a Parigi.

L’incontro avviene dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi ed è uno degli appuntamenti di Hollande, che nei giorni scorsi ha visto Barack Obama e Angela Merkel, mentre oggi vedrà anche Vladimir Putin.

Renzi ha sottolineato che l’Italia “conferma i propri impegni a fianco dell’Unione Europea e della Francia dal punto di vista diplomatico. Guardiamo con grande interesse al processo di Vienna e siamo impegnati perché la finestra di opportunità possa allargarsi alla Libia”. Ed ha avvertito: “E’ fondamentale dare priorità assoluta al dossier Libia, che rischia di essere la prossima emergenza”.

In campo militare, l’impegno, ha assicurato il premier, è “anche con la Francia, come in Libano, ma anche in tutti i settori contro lo Stato islamico, in Iraq e in Siria, ma anche in Kosovo e in Africa”.

Il presidente del Consiglio ha ringraziato Hollande “per l’iniziativa che ha preso” dopo gli attentati del 13 novembre. “Questo sforzo diplomatico, che seguiamo con grande cooperazione e interesse, è un fatto positivo e deve arrivare alla conclusione necessaria, alla necessaria reazione per una strategia globale, che non sia solo militare, ma anche politica, culturale e civile”.

Renzi e Hollande hanno anche sottolineato la necessità che al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea e della Turchia di domenica prossima a Bruxelles si arrivi a “un accordo globale” sulla crisi dei rifugiati.

“Dobbiamo arrivare a un accordo globale – ha rimarcato il presidente francese – per assicurare la sicurezza delle nostre frontiere esterne e per poter ospitare dignitosamente i rifugiati in Turchia senza costringerli a venire in Europa”. Inoltre “bisogna bloccare le guerre civili per fermare il dramma dei rifugiati”.

Renzi dal canto suo ha spiegato che l’accordo con la Turchia “deve avere un carattere globale, senza dimenticare Giordania e Libano e quello che sta soffrendo la Grecia”.

RENZI ALLA SORBONA – Il presidente del Consiglio è poi intervenuto all’Università Sorbona di Parigi, dove lavorava Valeria Solesin, morta negli attentati del 13 novembre. “La lezione dura che possiamo imparare dagli attentati di Parigi è che tutti i Paesi europei devono mettere in comune le risorse per fronteggiare la minaccia terroristica, anche se questo può essere vissuto come un sacrificio della sovranità nazionale” ha detto Renzi. In particolare, “bisogna condividere i database” dei servizi di sicurezza e “tutti i mezzi per combattere il terrorismo”.

“La reazione dei governi dell’Unione Europea agli attentati di Parigi deve essere dura”, ha aggiunto il premier, ma investire solo nella sicurezza “non basta”. “Non si può vincere questa sfida solo con la sicurezza. Certo dobbiamo rafforzarla”, ma “dobbiamo ricordarci i valori occidentali, dobbiamo fare un investimento su questo, sull’educazione e sulla cultura”.

Inoltre, “bisogna fare capire a coloro che sono affascinati dall’ideologia terrorista che non c’è appoggio possibile, nessuna complicità, nessuna solidarietà. E’ per questo motivo che è necessaria la reazione delle comunità islamiche europee agli eventi di Parigi, con una condanna senza ambiguità degli attentati. La lotta al terrorismo non ammette defezioni”, ha scandito il presidente del Consiglio.