Forte tensione tra Russia e Turchia, Erdogan: “Non abbiamo alcun motivo di colpire la Russia” ma Putin schiera i missili in Siria e fa arrestare 50 turchi come ritorsione
“Non abbiamo alcun motivo di colpire la Russia, con la quale abbiamo relazioni forti”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando l’abbattimento di un aereo russo da parte delle forze di Ankara, due giorni fa. “L’aereo – ha detto Erdogan, citato dal quotidiano Hurriyet – è stato abbattuto nel rispetto delle regole di ingaggio annunciate in precedenza. La nazionalità dell’aereo era sconosciuta al momento dell’incidente”.
Ma la tensione tra i due Paesi è alle stelle. Le autorità russe avrebbero arrestato un gruppo di una cinquantina di imprenditori turchi con l’accusa di “false dichiarazioni sul loro viaggio nel paese”. Lo riferisce la tv di Ankara Cnn Turk. Al momento dell’arresto, avvenuto ieri, il gruppo di imprenditori si trovava nella città di Krasnodar per partecipare a una fiera dell’agricoltura, come ha riferito uno di loro alla Cnn Turk. Questa mattina, un giudice ha condannato ognuno di loro a una multa di 4.000 rubli e a 10 giorni di carcere. La condanna si riferisce al fatto che avevano dichiarato “turismo” come motivo del viaggio, che aveva in realtà scopi commerciali.
La Russia introdurrà “controlli più strigenti” sui prodotti agricoli in arrivo dalla Turchia, pur precisando che nessun embargo è stato introdotto, e che misure restrittive di questo tipo non sono in discussione al momento, in seguito all’abbattimento del Sukoi-24 di Mosca ai confini siriani. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov precisa che le ulteriori verifiche si rendono necessarie per “i pericoli posti dall’aumento di azioni di varia natura di estremisti, un dato certo in particolar modo dovendo fare i conti con azioni imprevedibili di Ankara”.
Il ministero dell’Agricoltura ha anticipato il rafforzamento dei controlli sulle importazioni di alimenti dalla Turchia, con anche ulteriori verifiche al confine. Il vertice fra Russia e Turchia previsto il 15 dicembre a San Pietroburgo, con l’incontro fra Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan, non è ancora stato cancellato ufficialmente, ha aggiunto Peskov. “La situazione non è chiara, con molte questioni aperte sull’opportunità di confermarlo”, si è limitato a precisare.
Dmitry Medvedev ha invece anticipato il possibile congelamento o taglio di alcuni progetti di investimento con Ankara così come l’introduzione di un pacchetto di misure economiche che potrebbero includere limiti all’impiego di turchi in Russia. Il premier russo, citato dall’agenzia Interfax, precisa che alcune misure diplomatiche e militari sono già state introdotte, e altre seguiranno in risposta a quello che Mosca definisce una aggressione contro il Sukoi-24 impegnato in operazioni in Siria.
In attesa della formalizzazione delle sanzioni economiche che Mosca ha anticipato contro Ankara, l’agenzia per la tutela dei consumatori russa ha predisposto il ritiro dagli scaffali di oltre 800 chilogrammi di prodotti provenienti dalla Turchia considerati ‘a rischio’ (carne, prodotti ittici, confezionati, frutta, verdura, noci e loro derivati).
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