Gennaio record di decessi: clima,stress, depressione, fattori genetici. Da David Bowie a Ettore Scola, gli scomparsi eccellenti
In poche settimane il mondo ha perso star del calibro di David Bowie, Alan Rickman e Glenn Frey. Perdite che, secondo il ‘Daily Mail’, non a caso si sono verificate a gennaio: stando a diverse ricerche il primo mese sarebbe quello in cui si registra il picco di decessi di tutto l’anno. Un fenomeno dovuto a diversi fattori, da quelli climatici a quelli psicologici, fino a quelli genetici. Se infatti a dicembre, in vista delle feste di fine anno e della speranza diffusa di un nuovo inizio, si registra un calo nel numero dei suicidi, a gennaio questi salgono più della media, con una sorta di ‘effetto rinvio’.
Sempre a gennaio, secondo i calcoli dello psicologo Cliff Arnall, cade il giorno più triste dell’anno (giusto ieri). E ancora, le persone gravemente malate cercano di resistere e si aggrappano alla vita fino a Natale e al nuovo anno, per avere l’ultima chance di celebrare questo periodo con le persone care, e poi si lasciano andare. Un picco di sopravvivenza, quello natalizio, simile a quello rilevato dai sociologi dell’University of New York nei giorni del compleanno. Che si sconta a gennaio. E ancora, il freddo intenso è all’origine di numerosi decessi, mentre l’influenza non sarebbe chiamata in causa così nettamente.
La maggior parte delle morti di gennaio è legata a malattie croniche, respiratorie e cardiocircolatorie, che risentono dello stress dovuto alle basse temperature. C’è poi il fattore genetico: i geni controllano il sistema immunitario e la risposta alle infiammazioni e alle infezioni. “A gennaio vediamo un aumento dei nuovi casi di diabete di tipo 1 – dice John Todd, docente di genetica medica alla Cambridge University, che studia il legame tra geni e stagioni – e anche le malattie cardiache peggiorano nei mesi invernali”. Persino i livelli di colesterolo cattivo e dei trigliceridi segnerebbero un picco a gennaio, con un brusco calo in estate.
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